I ladri banchettano nella scuola Incastrati dalle analisi dei Ris per le impronte sulle lasagne
Più che un furto quello commesso all'Istituto Sandro Pertini di Trento nella notte tra il 19 e il 20 dicembre del 2014 fu un banchetto criminale. I ladruncoli erano affamati, tanto che dopo aver fatto razzia di merendine e bibite forzando alcuni distributori automatici, si gettarono a capofitto su una teglia di gustose lasagne pronte per essere scaldate e servite in tavola.
Ma i malviventi sono stati traditi proprio dalla loro stessa golosità: ben definite impronte di lasagne al sugo di carne vennero repertate dai carabinieri della scientifica. Le successive analisi sui reperti raccolti, condotte nientemeno che nei laboratori del Ris di Parma, hanno permesso di dare un'identità ai ladri che dopo cinque anni sono finiti a processo.
Imputati sono tre ragazzi che all'epoca dei fatti avevano tra i 22 e i 24 anni: un trentino di Lavis, un boliviano residente a Trento, uno slavo senza fissa dimora e ora irreperibile (difesi dagli avvocati Giuliano Valer, Marina March e Beppe Pontrelli).
Ladri sprovveduti visto che quella sera, presi dalla foga, dimenticarono di applicare la regola aurea di ogni malfattore, da Diabolik in avanti: durante il colpo indossare sempre un paio di guanti perché basta una mezza impronta per essere identificati. Invece i tre giovani agirono a mani nude visto che nel Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma hanno trovato ben evidenti le loro tracce su lattine di Coca cola, sui succhi di frutta, sulle cannucce, su piatti e forchette, persino su un mozzicone di sigaretta fumata, possiamo immaginare, dopo l'abbuffata.
A scoprire la spaccata all'Istituto di formazione professionale "Sandro Pertini" di viale Verona fu il personale che si occupa delle pulizie: i ladri non c'erano più, ma le tracce del loro passaggio erano evidenti. Subito vennero allertati il dirigente scolastico e i carabinieri.
I ladri avevano colpito nella notte, forzando una finestra. Agirono indisturbati al punto da prendere dal frigo una teglia di lasagne della Risto 3, che gestisce la mensa scolastica, e mangiarne a sazietà senza temere di essere scoperti. Nel corso della razzia i tre avevano fatto visita anche agli uffici dell'istituto professionale rubando un vecchio telefono cellulare e due computer portatili. Sparì anche denaro contante per un totale di 339 euro, rubato in parte forzando i distributori di bevande e merendine della ditta Dolomatic e in parte preso dall'ufficio economato della scuola.
Il terzetto trovò anche il tempo e l'enegia per danneggiare una decina di porte di legno al primo piano e per compiere atti vandalici negli spogliatoi del piano seminterrato.
Dopo aver consumato il banchetto criminale, i ladri si rimisero al "lavoro" razziando generi alimentari: 24 litri di olio di oliva, altrettanti litri di olio di girasole, sei buste di tonno sottovuoto da un chilo e mezzo ciascuna. Rubarono anche le chiavi di un furgone della scuola, ma preferirono non servirsene. Dopo l'abbuffata di lasagne, due passi, protetti dalle tenebre, favorivano la digestione.