Stasera assemblea pubblica sull'ex discarica di Sardagna con i vertici della Sativa
Si annuncia un clima caldo questa sera in oratorio a Sardagna, dove alle 20.30 Comune e Provincia hanno organizzato un’assemblea pubblica sul futuro dell’ex discarica per inerti Sativa, con la partecipazione della proprietà della società.
Da parte sua la comunità si è espressa già nello scorso autunno, attraverso un referendum, contro la ripresa dei conferimenti sui circa 9 ettari di terreno dove, in forza di una convenzione sottoscritta negli anni Novanta, si prevede il conferimento di oltre mezzo milione di metri cubi di materiale. L’incontro è stato organizzato a pochi giorni dall’avvio della conferenza dei servizi per la valutazione della documentazione presentate da Sativa, è aperto a tutta la popolazione e si inserisce nell’ambito delle procedure previste per la valutazione d’impatto ambientale (Via), depositata lo scorso dall’azienda lo scorso marzo in vista della ripresa dell’attività (il cui esito, positivo o negativo, è atteso entro il prossimo 4 luglio).
A febbraio, la circoscrizione ha inviato un documento all’amministrazione comunale chiedendo a sindaco e Giunta di attivarsi presso la Provincia di Trento al fine di insistere per l’acquisizione del sito, ex cava Italcementi, e provvedere al ripristino ambientale mediante risorse pubbliche.
Nei giorni scorsi, si è invece riunita la Commissione ambiente del Consiglio comunale, che ha approfondito lo stato dell’arte in termini tecnici, al fine di arrivare all’espressione di un parere da parte dell’aula. Dall’incontro è emerso un documento, sottoscritto da tutti i commissari e da due terzi del Consiglio, in cui si chiedono precisazioni in merito all’effettivo stato del fronte franoso, ai rischi ambientali ed ai pericoli rappresentati dai rifiuti di cui si prevede lo stoccaggio.
In funzione per una decina di anni, la discarica è stata chiusa per irregolarità nel 2008, una volta depositati 670mila metri cubi di materiale. Ora la società prevede il deposito di altri 500mila metri cubi, più circa 147mila per il ripristino ambientale, nell’arco di 15 anni, a cui se ne potrebbero aggiungere due di gestione successiva. Il progetto depositato dall’azienda contempla l’avvio dei conferimenti nella porte a monte, sui circa 27mila metri quadrati che verranno ceduti al Comune per la realizzazione di un’area di verde pubblico.
Il progetto verrà illustrato dalla proprietà all’assemblea di questa sera, mentre ai tecnici provinciali spetterà il compito di chiarire i termini della procedura di Via.