Guariti i bassotti aggrediti dal pastore tedesco a Gardolo Avvistato il «cane problematico»
Sono guariti del tutto i due cani bassotto (nella foto uno dei due) di Gardolo aggrediti il mese scorso da un cucciolo di pastore tedesco, di circa 9 mesi, sfuggito al padrone.
Un esemplare problematico, autore di diverse aggressioni a consimili e umani; fra i casi era finito sulle nostre colonne (il 31 marzo, ndr) pure l'episodio di un morso alla coscia subito da una ragazza nella piazza del paese.
Nelle ultime settimane il pastore tedesco è stato visto ancora libero nei campi fra Canova e Roncafort, con una nuova segnalazione della settimana scorsa da parte di una persona, che ha lamentato qualche danno per dei morsi.
Sul tema della gestione dei cani di grossa taglia abbiamo interpellato il dottor Roberto Guadagnini, direttore sanitario proprio della clinica Zoolife di Mezzolombardo dove i due bassotti sono stati curati, fortunatamente con successo nonostante le numerose ferite riportate.
Guadagnini combatte da anni per l'istituzione di un patentino che garantisca una formazione di base ai proprietari: «Qui alla clinica ogni poche settimane ci arrivano casi, spesso disperati, di piccoli cani feriti da esemplari di taglia più grande. Il problema non ha la giusta considerazione a livello normativo. Ad oggi non è prevista ad esempio l'esistenza di un patentino - che per quanto mi riguarda legherei a un corso di formazione obbligatorio - per il possesso di cani oltre una certa taglia».
Non si tratterebbe tanto di un discorso di razze più o meno aggressive, «ma si capisce bene che inevitabilmente il morso di un piccolo cane non è paragonabile al morso di un esemplare di 30 o più chili» spiega Guadagnini. Ad oggi esistono «solo» multe per chi tiene i cani liberi o per chi è proprietario di un cane che morde e ferisce.
Qualche clinica veterinaria in Italia propone «patentini» su propria iniziativa ma la disciplina non è certo uniformata.
Dal ministero le ultime indicazioni risalgono a sei anni fa. «Il patentino per i possessori andrebbe previsto, è una necessità importante per garantire la sicurezza di tutti, bambini in primis e i casi di Gardolo lo dimostrano vista l'esistenza insita di un istinto predatorio in ogni esemplare. La questione è anche culturale: non bisogna dimenticare che possedere un cane non è obbligatorio e chi lo ha dovrebbe essere conscio dei pericoli potenziali che può generare».