Furti in piscina al lido di Gardolo Razzia di portafogli e cellulari
Dopo un tuffo rigenerante in piscina, la brutta sorpresa: tornati al proprio posto sul prato del lido di Trento nord, gli utenti non hanno più trovato il portafoglio o lo smartphone. O entrambi, nel peggiore dei casi.
I furti segnalati alle forze dell’ordine, nel fine settimana, sono stati sette: a denunciarli, le vittime, che hanno riferito di essere state derubate tra le giornate di venerdì e domenica.
A colpire, persone che evidentemente nei giorni scorsi hanno scelto la piscina all’aperto di Gardolo non solo per cercare refrigerio e momenti di relax, ma anche e soprattutto per impadronirsi di beni altrui. Agendo in maniera fulminea, approfittando di una leggerezza dei malcapitati, quella di fare affidamento sulla correttezza del prossimo, lasciando incustoditi - seppur nascosti, sotto i teli o in qualche borsa o sacca - i propri effetti personali per pochi minuti.
Quelli che sono bastati ai malviventi per entrare in azione e impossessarsi della refurtiva. Le denunce sono giunte in parte agli uffici delle volanti della questura di Trento, in parte al comando dei carabinieri di via Barbacovi.
Le forze dell’ordine hanno subito contattato i responsabili di Asis per poter avere a disposizione le immagini delle telecamere e cercare così di risalire agli autori dei furti.
«Stamattina (ieri, ndr) non appena ci è arrivata la richiesta da parte delle forze dell’ordine abbiamo subito proceduto a scaricare le immagini registrate dalle telecamere presenti nella struttura di Trento nord», ha spiegato il direttore di Asis Luciano Travaglia: «Abbiamo agito rapidamente, perché il nostro sistema di videosorveglianza mantiene in memoria le immagini registrate per poco più di ventiquattro ore. La nostra speranza è che i fotogrammi possano servire ad individuare i colpevoli. È sempre spiacevole venire a sapere che l’utenza è stata dannegiata da persone disoneste».
L’invito, tanto da parte delle forze dell’ordine che da parte dei vertici di Asis, è comunque quello di non lasciare mai oggetti di valore incustoditi nelle aree aperte al pubblico.
«Stiamo cercando di implementare la rete della videosorveglianza, già forte di trenta telecamere a Trento nord - ha spiegato ancora Travaglia - ma questo se può fungere da deterrente per chi vuole delinquere, non può ingenerare nell’utenza la sicurezza di poter lasciare incustoditi i propri beni. Purtroppo in una piscina, come in tutti i luoghi molto frequentati, circolano persone oneste, ma anche individui che lo sono meno».