Sulla strada del Castelet il sindaco di Piné dice: «Su di noi solo fango»
Il Comune di Piné ha fatto tutto quanto era in suo potere per completare, con spese a carico dei concessionari inadempienti, la strada del Castelet.
Lo sottolinea in una nota - intitolata “Ora basta. È una vergogna!” - il sindaco Ugo Grisenti (nella foto sotto) che interviene dopo che l’Adige aveva dato notizia della richiesta di archiviazione dell’indagine (nata dall’esposto sull’operato di alcuni amministratori di Piné) per la totale assenza di indagini da parte dei carabinieri della locale Stazione.
Il primo cittadino rivendica il corretto operato dell’amministrazione da lui guidata in tutte le fasi della complessa vicenda amministrativa. «Al Comune di Baselga - sottolinea Grisenti - è stato letteralmente impedito di eseguire il tratto di pista insistente sui lotti 2 e 3 e per precisa volontà degli enti comproprietari».
E aggiunge: «Ciò che è indegno e rivoltante è che ora si voglia far passare l’idea di una amministrazione comunale inerte e inadempiente ai propri doveri mescolando impropriamente questi eventi con ignobili minacce nei confronti del signor Massimo Sighel, cercando di insinuare il sospetto che il tutto faccia parte di un disegno criminoso dalle tinte fosche e mafiose arrivando a gettare fango anche sulla Procura e sul Corpo dei Carabinieri».
Nel dettaglio il sindaco ripercorre la vicenda del mancato completamento della strada del Castelet precisando come in più occasioni il Comune abbia cercato di superare l’inerzia degli altri soggetti coinvolti.
Nel novembre del 2016, precisa Grisenti, i concessionari dei lotti di cava 2 e 3 sono stati diffidati a realizzare entro fine gennaio 2017 il tratto di pista mancante. Alla diffida non fece seguito alcun adempimento. Così nel febbraio 2018 il Comune tornò alla carica comunicando agli enti proprietari la volontà di procedere d’ufficio alla realizzazione delle opere. «Il Comune - spiega la nota del sindaco - avrebbe fatto elaborare il progetto del tratto viario, con spese a carico del concessionario inadempiente, e una volta ottenuta la disponibilità dei suoli da parte delle Asuc e degli altri enti comproprietari, avrebbe attivato la procedura di affidamento dei lavori».
I lavori avrebbero dovuto essere posti a carico dei concessionari inadempienti grazie alle fideiussioni a suo tempo presentate dagli stessi.
Il sindaco rileva però come, nonostante reiterate sollecitazioni nel corso del 2017 e 2018, l’amministrazione non ricevette alcuna risposta. «L’unico riscontro - sottolinea Grisenti - da parte di alcuni dei soggetti proprietari, tra cui l’Asuc di Miola nella persona del signor Sighel Massimo, è la nota di data 26 febbraio 2018, ben un anno dopo l’inizio dell’iter prospettato, con la quale si comunicava al Comune che “sono in corso tutte le valutazioni del caso...”». Ma la procedura di mediazione attivata dagli enti proprietari si sarebbe conclusa con un nulla di fatto.
Dunque secondo il sindaco l’inadempienza è altrui: l’onere di realizzazione della strada è ora in capo agli enti proprietari, e quindi alle Asuc in primis, in quanto le aree sono nella loro piena disponibilità non essendo più oggetto di coltivazione.
Tuttavia il Comune ha ancora in mano le fideiussioni che saranno oggetto di escussione anche a copertura delle spese sostenute dagli enti proprietari per l’esecuzione diretta dell’opera».