Gardolo Solidale, nove anni di raccolta cibo per i poveri
Negli ultimi 9 anni, lunedì e giovedì, chi è passato vicino alla sede dell'ex circoscrizione di via 4 Novembre potrebbe aver notato un certo movimento: si tratta del costante operato di Gardolo Solidale, un'iniziativa partita nel 2011 per aiutare i bisognosi del sobborgo. «Distribuiamo prodotti deperibili di giornata rimasti invenduti nei supermercati, una media di circa 8 tonnellate al giorno nell'intera provincia di Trento, raccolte e poi distribuite da Trentino Solidale nelle varie sedi fra cui la nostra di Gardolo», spiega Walter Lenzi, uno dei volontari storici del punto di distribuzione gardoloto.
Una realtà florida e non sempre ben conosciuta: eppure fra i 350 volontari dell'associazione, ben 35 sono di Gardolo. «Abbiamo chiuso il 6 marzo ma da lunedì scorso abbiamo riaperto adottando le procedure anti-Covid. Si potrà stare al massimo in due persone in sala d'aspetto, abbiamo predisposto tutto l'occorrente per fronteggiare i rischi legati al virus».
L'attività di aiuto alle famiglie è regolata con una tesserina, vincolata al certificato di residenza. «Ci sono due turni, alle 17.30 e alle 18.15. Distribuiamo solo prodotti deperibili, quindi assai raramente pasta e riso (solo in caso di pacchetti danneggiati, ndr). Diamo a chi lo chiede pane, verdure, frutta, carne, yoghurt, farina. Prodotti freschi rimasti invenduti, inscatolati da Trentino Solidale».
A Gardolo le famiglie aiutate sono circa trenta in ognuna delle due giornate. Un mondo "sommerso" fatto, talvolta, anche di casi che non vogliono presentarsi, in mezzo agli altri, magari per semplice pudore: «Abbiamo un servizio di consegna a domicilio per queste persone e per chi non riesce a muoversi di casa» precisa Lenzi. A Spini è nato negli anni un secondo punto di distribuzione, dove una delle colonne era Liliana Mattedi, scomparsa purtroppo a marzo.
«I nostri principi ispiratori sono tre: l'ecologia, dato che i nostri sforzi consentono di non gettare una notevole quantità di prodotti. C'è poi l'aspetto di relazione umana, con legami indelebili nati nel tempo: le storie di difficoltà sono spesso lenite dalla condivisione. L'ultimo in elenco, ma ovviamente il principale motivo che ci induce a presentarci qui, è la pura e semplice solidarietà verso chi ha bisogno». Fra le famiglie aiutate, il 60% circa è di origine straniera; gli italiani non mancano, ma talvolta può paradossalmente capitare che manchi la conoscenza di questo aiuto fra gli anziani o fra chi comunque è in stato anche momentaneo di necessità.
Oggi i volontari di Gardolo sono guidati dai responsabili Giusy Maule, Bruno Rizzi e Alberto Marchi, mentre Anna Filippi è la referente per Spini. In questi anni si sono alternate dietro i banconi di Gardolo Solidale quasi 100 persone: dalla pensionata allo studente, dall'insegnante alla persona senza lavoro, passando per casalinghe e impiegati.
In comune c'è il desiderio di aiutare il prossimo, di mettere a disposizione una parte del proprio tempo. Nuovi volontari sono sempre benvenuti: l'obiettivo, ora, è rendere nota la riapertura, facendo conoscere a chi ha bisogno - un numero più alto di quanto mediamente si sia portati a pensare - l'esistenza di un sostegno alimentare.