Mercati, gli ambulanti cercano di resistere a una crisi dura I clienti a volte si accalcano
La nuova ondata di contagi da Covid-19 non ha tenuto lontani i trentini dal mercato settimanale del giovedì. Bancarelle affollate, strade frequentate, situazioni al limite della ressa presso alcuni banchi di abbigliamento a bassissimo costo.
Una trentina di acquirenti in cerca dell'occasione, senza troppa attenzione per il distanziamento (ma con mascherina), a frugare contemporaneamente a mani nude nei cestoni della maglieria a 3 o 5 euro al capo. Per il resto, disciplina assoluta nell'indossare la mascherina. Solo qualche fumatore o chi si è concesso un sacchetto di patatine fritte da passeggio ha abbassato la mascherina sotto il mento.
Al mercato i trentini si incontrano, si scambiano un saluto. Molte donne ci vanno con qualche amica. I banchi di abbigliamento, calzature, biancheria per la casa (lenzuola, coperte) ieri erano particolarmente gettonati, «spinti» dagli acquisti per il cambio di stagione.
Isabella è scesa in città dalla Val di Non e prima di fare una visita in ospedale ha fatto un giro al mercato: «Non ci venivo da due anni racconta e penso che i mercati all'aperto siano gestibili. Ma secondo me qualche altra restrizione arriverà». Laura e Sante sono una coppia di Martignano che gira con tranquillità tra i banchi di via Esterle: «Effettivamente notano davanti a qualche banco c'è ressa. Tutto sommato vediamo la gente attenta per quanto riguarda la mascherina. Al mercato non abbiamo rinunciato, anche se da quando sono risaliti i contagi facciamo la spesa solo una volta la settimana e non ci vediamo più con gli amici. Un po' di paura ce l'abbiamo. Annullare i mercatini di Natale è stata una scelta coraggiosa ma necessaria».
C'è chi non nasconde un po' di preoccupazione sul futuro dei mercati settimanali, dopo che fiere e mercatini sono stati cancellati. «Il timore di tornare alle limitazioni della scorsa primavera c'è sottolinea Claudio , ambulante di Pergine, con guanciali e materassi in via Prati ma fino ad oggi vedo la solita clientela, il solito afflusso». Fabio Moranduzzo da Castello Tesino ha un grande banco di abbigliamento sportivo in via Verdi: «In questi giorni ci hanno annullato fiere importanti, come Santa Caterina a Rovereto, Arsiè nel Bellunese, Stegona in Alto Adige. Certo, sono eventi che attirano clientela anche da più lontano. Teniamo duro, speriamo che almeno i mercati resistano. Già oggi ho notato un po' meno gente qui al mercato del giovedì».
In piazza Dante le bancarelle di fiori sono pronte per giovedì prossimo, l'ultimo mercato prima del ponte di Ognissanti e tradizionalmente momento florido per le vendite di fiori e piante. «Non capisco però dice con una punta polemica un rivenditore florovivaistico della Valsugana perché in Trentino i centri commerciali possono stare ancora aperti mentre le fiere all'aperto sono state cancellate. Si poteva gestire tutto meglio».