L'appello di Ianeselli: "Abbiamo 2200 positivi, serve più responsabilità"
“Abbiamo di fronte due scogli: da una parte c’è il collasso del sistema sanitario, che non può reggere un ulteriore aumento dei contagi. Dall’altra parte c’è il rischio di affondare la nostra economia. Dobbiamo navigare cercando di evitare questi due pericoli. E possiamo farlo solo se ognuno di noi si comporta in modo responsabile”.
Durante la consueta conferenza stampa che segue la Giunta del lunedì, il sindaco Franco Ianeselli ha lanciato un nuovo appello alla responsabilità. I 2200 positivi presenti sul territorio comunale non consentono errori. “Quello appena passato è stato un week end complicato in alcuni momenti e in alcune zone della città – ha esordito il sindaco - Tutto è filato liscio il sabato mattina al mercato contadino e al mercatino dei Gaudenti. Gli assembramenti del sabato pomeriggio invece sono stati davvero insostenibili e ci hanno indotto a firmare un’ordinanza per vietare l’attività dei caldarrostai fino al 31 dicembre. Non incolpiamo gli imprenditori, non cerchiamo capri espiatori: il fatto è che quell’attività produce assembramenti di per sé. Se potevamo fare più controlli? Certo, ma è necessario soprattutto che le persone capiscano la drammaticità della situazione. In questi giorni dobbiamo accettare un fatto: si esce solo per lavorare o per necessità indifferibili, poi si torna a casa. Dobbiamo rinunciare alle attività non essenziali”.
Per il prossimo fine settimana il sindaco ha annunciato “controlli straordinari della polizia locale insieme alle forze dell’ordine” proprio per scongiurare nuovi assembramenti. Ma l’Amministrazione comunale si impegna anche ad approfondire il tema dei cosiddetti ristori agli imprenditori che hanno chiuso volontariamente o sono stati costretti a interrompere la propria attività: “Va fatto tutto il possibile per salvaguardare le imprese e il lavoro”.
Alla domanda se sia possibile il varo di misure più restrittive sull’esempio di quanto già fatto in altri Comuni trentini, Ianeselli ha risposto: “Tutto dipende da come va la curva dei contagi, la situazione è aperta. Ogni decisione va comunque concordata con il Commissariato di Governo e con l’Azienda sanitaria”.