Rsa di San Bartolomeo: ora c'è il progetto per l'ampliamento, con il Centro Alzheimer e nuove stanze, guarda come sarà
Il team tecnico costituito dallo Studio Azzali snc dell’ing. Francesco Azzali e dagli ingegneri Silvia Filz e Roberta Re ha vinto il concorso di progettazione per l’ampliamento della Rsa di San Bartolomeo a Trento: un investimento stimato in 4,3 milioni (per i lavori) finanziati dalla Provincia.
L’intervento si compone di due lotti. Il primo prevede l’ampliamento della Rsa, con nuove stanze di degenza suddivise in due nuclei residenziali: 20 posti letto per i malati di Alzheimer (centro notturno) e 40 per la rsa, coi relativi servizi. Il secondo è per realizzare il Centro diurno Alzheimer, che dovrà essere funzionalmente autonomo rispetto alla struttura principale, anche se non dovrà necessariamente caratterizzarsi come volume indipendente.
Per la presidente dell’Apsp Civica di Trento, Michela Chiogna: «Come Cda siamo soddisfatti del risultato raggiunto in questa fase di selezione: sicuramente una proposta progettuale di qualità e innovazione che restituirà un edificio all’avanguardia sotto il profilo tecnico, di efficienza energetica e di vivibilità degli spazi per i nostri utenti. Ottimo anche il livello delle altre proposte qualificate. Ringraziamo la nostra struttura e il lavoro della commissione per il raggiungimento di questo primo importante traguardo con uno strumento, quello del concorso di progettazione in due fasi, nuovo e gestito in tempi rapidi nonostante la contingenza Covid che ci ha impegnati particolarmente nel corso dell’ultimo anno».
L’elaborato da presentare doveva avere un livello di approfondimento pari a quello di un progetto preliminare e si è adottata una procedura in due gradi. Nel primo andava presentata l’idea progettuale e la commissione giudicatrice ha selezionato le migliori cinque. Al secondo grado sono state acquisite le elaborazioni con lo sviluppo delle proposte ed è stata stilata la graduatoria.
Alle spalle dei vincitori si sono classificati: il raggruppamento temporaneo di professionisti con l’architetto Giada Saviane (capogruppo) assieme a New engineering srl e Gianluca Facchinelli; il raggruppamento con l’architetto Andrea Bombasaro (capogruppo) assieme a Monica Anesin ed Elena Bombasaro; il team con l’architetto Mario Basso (capogruppo) assieme ad Andrea Vitti, Maximiliano Serrano e Nadia basso; l’architetto Paolo Debiaggi (capogruppo) con Chiara Maria Amalia Bertoli, Federica Annamaria Ferrari e Francesca Comper.
Tre i principali criteri di valutazione che hanno indirizzato la selezione: concetto urbanistico e qualità architettonica; aspetti funzionali e fattori di benessere ambientale per la persona; aspetti tecnici economici e gestionali. Componenti della commissione erano l’architetto Sara Sbetti (presidente), l’ingegner Valentina Eccher, la coordinatrice infermieristica Ilaria Rizzoli, il funzionario tecnico Marcello Guidi, il professore e ingegnere Rossano Albatici; in qualità di segretario il dottor Alessandro Monti. Coordinatore del concorso era l’architetto Claudio Battisti dello studio BBS.
Era prevista, fin dall’inizio, la possibilità di esporre con una mostra tutte le proposte classificate e la commissione, constatata l’alta qualità degli elaborati, ha confermato questa intenzione.
Al vincitore saranno affidati direttamente i successivi livelli di progettazione: definitiva ed esecutiva. La graduatoria, formalmente, è ancora provvisoria: mancano i controlli per il possesso dei requisiti di legge.