Quei nove bravi ragazzi che coltivano l’orto (comunitario) della Clarina
Hanno preso dal Comune uno spazio incolto e di erbacce, l’hanno trasformato in coltivazioni per tutti, hanno fatto corsi per i bambini e si sono inventati pure l’Aperiorto: convenzione rinnovata
TRENTO. Nel 2019 il Comune e un gruppo di otto volenterosi giovani, profondamente legati al proprio quartiere, sono stati gli attori di un patto di collaborazione che ha portato alla realizzazione di un orto comunitario nel quartiere della Clarina.
Il gruppo informale, denominato Orto Aperto, ha risposto a una proposta lanciata dall'Amministrazione nell'ambito del regolamento per la cura dei beni comuni. Ha raccolto le esperienze, i background, i percorsi professionali, le attitudini e le diverse competenze dei singoli componenti, per dare vita ad un innovativo progetto davvero arricchente per tutta la comunità.
Il terreno individuato e messo a disposizione dal Comune, prima incolto, sporco, e senza servizi essenziali, è stato ripulito, bonificato e coltivato con grande cura e ottimi risultati.
I ragazzi hanno lavorato il terreno, ma lavorato anche con il territorio; hanno coltivato ortaggi e piante, ma coltivato anche relazioni preziose.
Hanno coinvolto associazioni, scuole, realtà e soggetti a vario titolo operanti nel quartiere favorendo importanti momenti di socializzazione e di aggregazione, in un’ottica di lavoro di rete; hanno realizzato eventi formativi e seminari sui temi dell’orticoltura e della sostenibilità ambientale; hanno organizzato eventi ed iniziative con altri soggetti operanti nel quartiere.
Il patto ha dimostrato come un orto possa essere non solo fonte di cibo sano e di sapori genuini, ma anche realizzazione concreta di una forma di socialità nuova e autentica, che porta benessere e relazioni significative e solidali tra le persone.
Sono stati realizzati in questi due anni, ad esempio, Cresciamo nell'orto, attività per giovani e bambini con l’obiettivo di stimolare una cultura di valorizzazione della terra e dei suoi prodotti e di riconoscere l’orto come luogo alternativo di condivisione, istruzione e socializzazione all’interno del quartiere, oppure Ortinforma, eventi culturali in orario serale aperti al quartiere e non solo, sulla coltivazione orticola urbana in generale e su tematiche di interesse ambientale.
Senza dimenticare l'Aperiorto, serate, anche musicali, aperte a tutti per rendere lo spazio urbano, l'orto in questo caso, un luogo di socialità, aggregazione e condivisione.
Ora il patto di collaborazione si rinnova.
Stefano Eccel, Federico Uez, Lorenzo Faes, Federico Rovea, Roberto Cialdella, Alessio Osti, Tommaso Comper e Francesco Benanti, rappresentanti del gruppo “Orto aperto” continueranno ad occuparsi dello spazio verde in via Medici, proponendo iniziative aperte alla cittadinanza.