Albere contro la movida, il titolare del bar si difende: “Carabinieri ogni sera ma nessuna multa”
Ad essere al centro della discussione questa volta è uno dei locali più frequentati del momento, l'Outside, recentemente aperto nel quartiere dove si trova il Muse
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TRENTO. Il tema della movida a Trento continua a far parlare di sé. Ad essere al centro della discussione questa volta è uno dei bar più frequentati del momento, l'Outside, recentemente aperto nel quartiere delle Albere. Gli schieramenti contrapposti, come spesso accade, sono due: i residenti della zona e il titolare dell'attività, Nicola Pesca, già proprietario anche del ristorante Waikiki di via Verdi.
L'oggetto del contendere, in modo altrettanto ovvio, è la confusione che il locale e i suoi frequentatori portano al quartiere. Sono già circa una decina i condómini che oramai si dicono esasperati. «Musica fino a tarda notte, urla, grida, corse e confusione ogni sera», racconta il gruppo compatto dei residenti, con tanto di video a supporto.
«La situazione ormai è diventata ingestibile, abbiamo più volte chiesto l'intervento del Comune di Trento e delle Forze dell'ordine, ma da oltre un mese non è cambiato nulla. Non si può andare avanti così, dobbiamo andare a lavorare anche noi e c'è chi addirittura deve prendere farmaci per riuscire a dormire!». Insomma, la spaccatura è totale. Tuttavia, è lo stesso Pesca a controbattere a coloro che vivono sopra il proprio locale, spiegando la situazione.
«Da quando abbiamo aperto, credo che ci siano stati mandati i carabinieri più o meno ogni sera - racconta. - Voglio però precisare che non siamo mai stati multati per alcun genere di infrazione, a dimostrazione di come tutto ciò che facciamo avviene nei limiti della legalità. Anzi, abbiamo addirittura un buttafuori pagato da noi che si occupa di mantenere l'ordine, cosa che ha ben impressionato le autorità. Posso capire che i residenti non siano contenti, ma credo che sia una questione di abitudine: prima ci si lamentava perché il quartiere delle Albere non aveva vita, ora che ne abbiamo portata un po' non va bene ugualmente».
Pesca poi prosegue riferendosi a quelli che, come testimoniato anche dai condómini, urlano fino a tarda notte fuori dal locale: «Se queste persone rimangono anche dopo la chiusura e fanno confusione, io non ci posso fare nulla. Non posso mandarli via, più che chiudere il locale non saprei cos'altro fare. Abbiamo due serate in cui mettiamo musica di sottofondo, il mercoledì e il venerdì, ma alle ore 23 la spegniamo e siamo sempre stati puntuali. Come detto, gli stessi carabinieri non ci hanno mai fatto alcuna multa perché sanno che non stiamo infrangendo nessuna legge».