La movida invade le Albere e i residenti sono furibondi: «Urina ed escrementi nei giardini privati, e musica a tutto volume nella notte»
Dopo Santa Maria Maddalena, la vita notturna si è spostata fuori dal centro. Ma il problema è sempre lo stesso: la convivenza con chi chiede il diritto al riposo e alla decenza
VIDEO Il giardino di casa diventa urinatoio
IL CASO Movida alle Albere, il bar si difende
TRENTO. Se l’attenzione di sindaco e questore è tutta concentrata su santa Maria Maddalena (bollata come zona di «mala movida» e ormai ridotta con successo ad un deserto), nel lussuoso quartiere delle Albere di Trento va in scena un altro capitolo del problema. La «movida» (questa volta definita da un gestore di bar «perbene») ha preso piede. E i residenti sono furiosi.
Nel mirino il bar Outside, diventato un punto di riferimento della vita notturna giovanile. Se i gestori si difendono («carabinieri qui tutte le sere, mai una multa»), per i residenti la cosa è un po’ diversa.
«Gli avventori del bar utilizzano il giardinetto condominiale come urinatoio. Ogni 5 o 10 minuti arriva qualcuno dal bar, fa i suoi bisogni e ritorna al bar. Mai visto qualcuno che vigili, eccetto quelli pagati dai condomini e che restano del tutto inascoltati. Personalmente – ci racconta una signora che vive lì – ho chiesto a una persona di andarsene e la mattina successiva ho trovato feci e felpa nel mio giardino. Mio marito oggi pomeriggio andrà a sporgere denuncia. Ci sono i video che lo documentano».
Non solo: «i gestori del bar lasciano per ore le loro macchine in zone pedonali, e alle richieste di spostarle rispondono con un “sì sì”, poi si girano dall’altra parte e le lasciano dove sono. Consideriamo che qui vivono anche disabili, come i gestori hanno potuto vedere, che devono far andare sulla strada perché sul marciapiede ci sono le loro macchine o i cocci rotti delle bottiglie».
Per i residenti «Lo scenario è un tantino diverso da quello che avete riportato. Il volume e gli schiamazzi a bar aperto hanno talvolta un volume vergognoso. Passiamo l’estate con le finestre chiuse, non è possibile».
Sul fatto poi che «non c’è mai stata una multa», i residenti sono concordi: «I carabinieri non possono fare multe semplicemente perché non hanno in dotazione il fonometro per misurare i decibel della musica. Se ce l’avessero, ne riparleremmo».
Il fonometro però ce l'ha la Polizia Locale di Trento, che però lì non si è mai vista.
Arriverà una ordinanza del sindaco Ianeselli per le Albere? Arriveranno i furgoni della Questura? Arriveranno gli schieramenti di Carabinieri e Guardia di Finanza davanti ai locali, anche qui?