L’idea: un biolago a Trento Sud (nell’area del concertone di Vasco Rossi)
La proposta. al Comune, del presidente del Canoa Club: «Invece di farci un centro commerciale, salviamo l’ultima area verde del fondovalle, potrebbe essere una bellissima attrattiva naturale»
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TRENTO. Se son rose, anzi ninfee visto il contesto, fioriranno. Se e come la proposta di un biolago a Trento sud, sull'area San Vincenzo (fra la città e Mattarello), potrà avanzare, non è dato sapere, oggi.
Quella del biolago è però fin d'ora un'idea progettuale in grado di sparigliare le carte e, per più di un aspetto, infilare qualcosa di nuovo in un dibattito confinato tra scenari diversi, più o meno improvvisati: quello, ultimo, di sfruttare sull'onda del mega concerto da 120 mila di Vasco Rossi in calendario per il 22 maggio 2022, in tutto o in parte la spianata di 27 ettari per farne una grande music arena, un luogo capace di ospitare mega eventi; e quello, che ritorna ad ogni piè sospinto da anni, di piazzarvi il nuovo stadio di calcio, con annesso centro commerciale per reggere il business.
La proposta, ragionata, del biolago arriva da Andrea Dalprà, presidente del Canoa Club Trento, uno che, con le pagaie in spalla, ha girato mezza Europa. E, girandola, vedendo modelli diversi di biolago che in tanti luoghi fanno anche la fortuna turistica dei territori, un'idea precisa sulla bontà di un bacino artificiale fitodepurato se l'è fatta.
L'ha pure, in sintesi, condensata, assieme a Tobia Forrer, in alcune pagine presentate agli assessori comunali, Ezio Facchin (ambiente e transizione ecologica) e Salvatore Panetta (sport).
Dalprà è appena rientrato da una settimana di canoa a Eygliers (Alta Francia), poche decine di km oltre il confine, non molto distante da Briançon. «Quello di Eygliers» dice Dalprà «è un esempio di biolago tra i tanti, ma dà l'idea delle opportunità che si potrebbero aprire per la città di Trento. Un valore aggiunto».
Com'è fatto, Dalprà, il biologago di Eygliers?«È un piccolo paese, a mille metri di quota, nella regione di Briançon. Il biolago è di circa 3 ettari, con in mezzo una piccola isola collegata con un ponticello. Attorno ci sono 4 ettari di prati e bosco ben tenuti. Da un lato un chiosco per la piccola ristorazione, un paio di scuole di canoa e rafting, dall'altra una specie di Biergarten ed un camping con litorale libero... Ad alimentare il biolago è il vicino fiume, usato per il rafting, le acque sono depurate dal terreno sabbioso, oltre che dal canneto-biotopo. Ci sono anche i servizi igienici pubblici. L'accesso è libero per residenti e turisti. La zona è molto bella e molto frequentata, anche dai bambini a scuola di canoa...».
Stanno fiorendo un po' ovunque, i biolaghi...«Sì, in Europa ci sono gli esempi di Reichstett, di Ferréolt e molti altri. In Alto Adige, Issengo, Dobbiaco, Luson, Corvara, Campo Tures, Gargazzone. In Trentino, Pinzolo, Predazzo, quello del Tesino... Più o meno grandi. Sono più economici di una piscina e sono strutture meno impattanti».
Perché l'area di San Vincenzo sarebbe ideale?
«Perché è l'ultima grande area verde residuale rimasta nel fondovalle di Trento. Sarebbe persino ottima, se ci fosse un biolago, per farci un campeggio di cui la città turistica di Trento è priva. È accessibile, servita dal trasporto pubblico. Ovviamente, la ciclabile dovrebbe essere avvicinata e l'oasi protetta con delle barriere da ferrovia e autostrada. E potrebbe essere utilizzata per altre attività sportive, come il tiro con l'arco. A Bolzano, hanno attrezzato il Lungo Talvera, Trento non ha niente di simile. Fare uno stadio ed un centro commerciale, in un'area che può invece essere recuperata alla naturalità (anche come oasi per l'avifauna in inverno) e all'attività ricreativa e ludico-sportiva non agonistica, equivale a continuare con il consumo di suolo. In Comune, l'idea è stata ritenuta interessante. Vedremo che ne sarà».