Con il freddo, senzatetto a rischio: a Trento 200 posti non bastano, ecco i container
I dormitori sono insufficienti, anche a causa della riduzione dei letti per il Covid: vicino alla Bonomelli una struttura provvisoria aggiuntiva
TRENTO. Il freddo è già intenso e gli ostelli di emergenza sono pronti a dare ospitalità ai senza fissa dimora. I primi ad aprire le loro porte in città sono come sempre gli "Amici dei senzatetto", l'organizzazione di volontariato presieduta da Giuseppe Palatucci che gestisce due strutture in città, Casa Maurizio, dormitorio maschile che ospiterà quest'anno 22 persone e Casa Paola a Ravina che ospiterà 8 donne.
La capienza è leggermente inferiore al solito quest'anno per rispettare le norme anti Covid. A proposito, per essere accolti gli ospiti dovranno avere il green pass e quelli che non sono vaccinati domani dovranno effettuare un tampone.
Un obbligo di legge e che potrà servire ad evitare la brutta esperienza dello scorso anno, quando praticamente l'intero direttivo degli "Amici" era stato mandato ko dal virus. «Era entrato un sinti per chiedere se avevamo ferro, persona che poi era risultata positiva e che ci aveva contagiati in cinque, alcuni in maniera anche pesante» ricorda Palatucci, che aveva dovuto ricorrere a personale assunto per tenere aperto.
Era andata meglio agli ospiti, rimasti tutti sani a parte qualche caso asintomatico in tarda primavera. Ora comunque le due case di ospitalità sono pronte a riaprire spinte dal consueto entusiasmo del presidente: «Siamo gli unici - racconta - a dare agli ospiti colazione, pranzo, cena e anche uno spuntino serale per chi lo vuole. E grazie ai nostri operatori garantiamo anche un servizio di lavanderia una volta alla settimana».
Gli Amici dei senzatetto però sono solo l'avanguardia di un sistema di accoglienza coordinato dalla Provincia, che solo in settimana definirà gli ultimi tasselli assieme a Comune e associazioni per partire, come al solito, a metà novembre. Non è ancora chiaro quanti saranno i posti letto messi a disposizione ma se ne ipotizzano circa 200. Un numero che l'anno scorso si era rivelato insufficiente, tanto che il Comune era poi intervenuto in maniera autonoma convenzionandosi con l'ostello della gioventù e aveva aperto a un'altra cinquantina di persone che in quel momento dormivano sotto i ponti.
La novità di quest'anno è l'idea, in aggiunta alle residenze "storiche" che danno ospitalità ai senza fissa dimora, di allestire un prefabbricato da 30-40 posti letto. Il Comune, su richiesta della Provincia, ha individuato e ripulito il terreno per ospitarlo vicino all'opera Bonomelli, accanto alla Motorizzazione civile, nel posto dove lo scorso anno era andata a fuoco una baracca occupata abusivamente da un gruppo di senzatetto. E in questi giorni i container sono stati posizionati.
«Il quadro complessivo per l'inverno ci verrà comunicato in una riunione fissata per venerdì prossimo» spiega l'assessora comunale alle politiche sociali Chiara Maule.La cosa che sembra da escludere è l'apertura ai senzatetto della Residenza Fersina, utilizzata tuttora per i richiedenti asilo ma che la Provincia vuole chiudere definitivamente. Le regole per l'accoglienza e l'accesso ai posti letto, al netto dei protocolli anti covid, rimangono sostanzialmente le stesse degli anni scorsi. Ogni richiedente può fare domanda di ospitalità agli sportelli unici di via Endrici (per gli uomini) e alla Casa della Giovane (per le donne). I residenti possono occupare il posto assegnato per 60 giorni, chi viene da fuori città per 30. L'emergenza freddo terminerà verso metà aprile. Con appendice fino al 26 per gli Amici di Palatucci: «Già che ci siamo abbiamo voluto accogliere anche nei giorni di Pasqua».