Mura duecentesche di piazza Fiera, 800 mila euro per il restauro
Trento è tra i beneficiari del fondo del Ministero della Cultura per la valorizzazione del patrimonio culturale. Oltre 100 metri di lunghezza, quasi 2,5 di larghezza, l’opera necessita di essere protetta dall’acqua e dal degrado superficiale. Entro i primi giorni di giugno deve essere bandito l’appalto dei lavori
TRENTO. Ottocento mila euro di finanziamento statale per il restauro delle mura duecentesche di piazza Fiera. Trento è infatti tra i beneficiari del fondo del Ministero della Cultura finalizzato a sostenere investimenti e interventi per la tutela, la conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. La cifra stanziata dal Ministero copre l’80 per cento della spesa totale - un milione di euro - prevista per i lavori di restauro.
Il progetto prevede un complesso di interventi finalizzati alla salvaguardia del paramento murario. Nel dettaglio, i lavori hanno l’obiettivo di allontanare l’acqua meteorica dalla sommità, proteggere i paramenti lapidei dal biodeterioramento causato da microorganismi, consolidare le malte antiche recuperabili rimuovendo le parti cementizie superficiali, specie sul fronte nord, con l’integrazione dei giunti mancanti con malte analoghe a quelle antiche.
L’intervento di restauro delle mura di piazza Fiera ha un grande valore storico e culturale. La cortina muraria sulla piazza è infatti una parte, unica per estensione, della cinta medioevale della città: si sviluppa per 114 metri di lunghezza, ha una larghezza di 2,40 metri e si innalza sul lato sud per un’altezza che varia da 11,7 a 12,9 metri, con il piano stradale che sale da ovest verso est. Il camminamento di ronda ha una larghezza media di 180 centimetri. La cinta è coronata da 33 merli, a coda di rondine, con uno spessore medio di 60-75 centimetri.
Gli storici datano la costruzione nel periodo immediatamente successivo al vescovado Vanga, dunque intorno al 1230. Su piazza Fiera le mura conservano il loro assetto in tutta la loro altezza comprensiva dei merli, e cingono ancora la piccola porzione di borgo retrostante. I bordi invece sono la ricucitura delle brecce derivate dalla demolizione a ovest della Porta del Fersina e a est della parte di cinta che girava su via San Francesco.
Il doppio paramento murario è di pietre calcaree ammonitiche, generalmente squadrate, con diverse gradazioni cromatiche dal bianco al rosso. Il nucleo interno è costituito da ciottoli di fiume e malta con sabbia di granulometria variabile.
L’appalto dei lavori di restauro deve essere bandito entro 90 giorni dalla data del decreto ministeriale, dunque non oltre l’inizio di giugno.