TRENTO. L'inaugurazione della mostra a suo nome ha fatto un certo effetto a Federica Pellegrini. La Divina, atleta simbolo delle vittorie azzurre e del nuoto a livello mondiale, ha fatto trapelare una grande emozione nel momento in cui, alla Fondazione Caritro, ha fatto un giro tra le fotografie ed i video che hanno segnato la sua carriera.

Le medaglie d'oro, le vittorie, i momenti di alti e bassi, tipici nella vita di un'atleta. Ma la forza di saper reagire sempre, di dimostrarsi più forte delle avversità e delle avversarie.

Accanto ai momenti più iconici della vita sportiva della Pellegrini, i suoi costumi, la sua seconda pelle. Cimeli che lei stessa ha ammesso essere fondamentali, per tutti i ricordi a cui sono legati. A cui lei è legata.

«Confesso che, quando ho consegnato alla Gazzetta dello Sport la sacca con tutti i miei costumi, mi sono tremate le mani - ha ammesso con un sorriso la nuotatrice, durante l'inaugurazione ufficiale della mostra nel pomeriggio di ieri - Sono stati i miei compagni durante la mia crescita sportiva, per l'appunto una seconda pelle, separarmi da loro è stato difficile ma ora, vedendo il risultato finale di questa mostra, posso dire che è stata la scelta giusta».

Ad attendere la Divina, oltre ad una folta schiera di giornalisti, anche un grande pubblico che ha voluto salutarla ad ogni costo.

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