Il bosco della Marzola sacrificato per i 29 tralicci del nuovo elettrodotto
Bando per le parti di legname lungo il corridoio boschivo dove sorgerà l’infrastruttura. Saranno prelevati 600 quintali di legna, ogni nuovo palo richiede alla base un taglio di alberi per 400 metri quadrati
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MARZOLA. È uscito a fine dicembre il bando dell'Azienda Forestale di Trento e Sopramonte per l'annuale assegnazione dei prodotti legnosi (legna da ardere, da opera e per uso agricolo) che interessa i censiti delle circoscrizioni che sul territorio comunale hanno ancora il diritto di Uso Civico: Povo, Villazzano, Sardagna, Ravina e Romagnano, Meano, Mattarello, Sopramonte, Argentario.
Una tradizione secolare quella dell'assegnazione delle porzioni di legna da ardere e del diritto di uso civico (al riguardo "Lo Statuto della Comunità di Povo" risale al 1698), che quest'anno però assume un significato particolare, non tanto, come si potrebbe pensare, per gli aumenti delle bollette legati alle principali fonti energetiche e la necessità di trovare alternative più economiche quanto perché a quanto pare si tratta della prima fase del massiccio disboscamento che interesserà nei prossimi anni le pendici della Marzola.
È un intervento per far posto al nuovo elettrodotto di Terna che prevede su questa parte di territorio l'installazione di 29 tralicci ad alta tensione (132 Kv), con altezze che variano dai 24 ai 42 metri, che dal Dosso di San Rocco, attraversando tutta la fascia boschiva pedemontana, arriveranno a Pramarquart, Busa dele Piate, Castelet, Passo Cimirlo per poi raggiungere Susà e la Valsugana.
Nei bandi resi noti dall'Azienda Forestale è stato infatti "ufficializzato" chiaramente che ben 150 porzioni di legna da ardere a Povo e 50 a Villazzano saranno assegnate nella zona: «Terna Rete Italia Spa per la realizzazione della nuova linea elettrica a 132 kV tra Cirè di Pergine Valsugana e Casteller di Trento». Tenendo conto di una media di 20/25 quintali per porzione, stiamo dunque parlando di quasi 600 quintali (oltre 550 metri cubi) complessivi di legname che andranno ad incidere su un'unica lunga fascia boschiva; un "corridoio" permanente che, nonostante le rassicurazioni e in attesa dei tralicci sarà fin da subito perfettamente visibile dal fondovalle.
Nello stesso progetto Terna è stato infatti evidenziato che ogni singolo traliccio richiederà, alla base, un taglio di legname (perenne) di almeno 400 metri quadrati senza considerare il disboscamento, anche questo permanente, sul percorso dei cavi perché sotto e ai fianchi dell'elettrodotto non può esserci vegetazione per evidenti ragioni di sicurezza.
La scelta che è stata presa senza però valutare alternative (era bell'e pronta la strada "tagliafuoco" da Pramarquart a Brusafer, perfetta per un interramento della linea senza alcun stravolgimento paesaggistico) costringerà per i prossimi decenni ad "ammirare" questa cicatrice al modico prezzo di 17 milioni di euro prevedibilmente in corso di lievitazione.