Bypass ferroviario, dieci gli edifici da demolire: corrisposti oltre 24 milioni di euro
Il Comune fa il punto: quaranta le unità immobiliari interessate, 28 a uso abitativo, 12 commerciale, nell'area di San Martino/ex scalo Filzi
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TRENTO. Quaranta le unità immobiliari interessate, 28 a uso abitativo, 12 commerciale.
È questo il bilancio di un percorso iniziato nel novembre del 2021 quando il Comune di Trento ha conferito all'ingegner Claudio Bortolotti un incarico di tipo commissariale finalizzato ad un'azione di garanzia e di mediazione a sostegno dei cittadini interessati dall'impatto della circonvallazione ferroviaria.
Bortolotti aveva inoltre il compito di facilitare il dialogo e la trattativa con Rfi e le amministrazioni coinvolte.
Il Comune ha inoltre incaricato l'architetta Chiara Tonelli, funzionaria del servizio Mobilità, di collaborare con l'ingegner Bortolotti nelle varie fasi del lavoro. L'incarico - ricorda il Comune di Trento in una nota - riguardava prioritariamente l'area di San Martino/ex scalo Filzi in considerazione del forte disagio e dell'inevitabile impatto sociale connesso alla necessità di demolire con priorità massima 10 edifici che ospitano 40 unità immobiliari, di cui 28 ad uso abitativo (di cui 15 dati in affitto) e 12 commerciale/terziario (di cui 9 dati in affitto).
Per la cessione volontaria sono stati corrisposti oltre 24 milioni di euro.
La settimana scorsa è stato raggiunto l'accordo con tutti i proprietari e affittuari degli appartamenti e degli spazi commerciali e artigianali nella zona di San Martino in corrispondenza dell'imbocco nord della galleria della Circonvallazione ferroviaria: con la sottoscrizione degli ultimi due accordi, è stato dunque evitato il ricorso alla procedura di esproprio forzoso da parte di Italferr/Rfi.