Tentata rapina fuori dal «Bistrot Viennese», ai domiciliari due ragazzi di 19 e 21 anni
Il 19enne, fermato a Brescia, ha raccontato di aver minacciato lui Gianluca Ravelli, figlio del titolare del locale, dicendo che era l’amico ad essere in possesso della pistola, una «scacciacani» gettata nell’Adige. Il gip ha ritenuto che anche per il 21enne esista il pericolo di fuga
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TRENTO. Il giudice Marco Tamburrino ha convalidato il fermo dei due giovani che la sera del 13 marzo scorso hanno tentato di rapinare Gianluca Ravelli, il figlio del titolare del bistrot "Viennese" di Corso Tre novembre a Trento. Si tratta di K.C., 21 anni, di Trento, e C.H., 19 anni. Entrambi si trovano agli arresti domiciliari. Il 19enne ha raccontato di aver minacciato lui Ravelli, ma ha detto che la pistola l'aveva portata l'amico. Era una scacciacani, ha aggiunto, che poi hanno gettato nell'Adige. Il gip ha ritenuto che per il 21enne esista il pericolo di fuga e ha rilevato che anche il 19enne ha adottato comportamento di fuga poiché fermato a Brescia. Ravelli aveva chiuso il locale verso le 22 e si era avviato a piedi verso l'auto, parcheggiata poco distante, quando era stato avvicinato dai due rapinatori.
Quello armato di pistola gli aveva intimato di dargli il suo orologio Rolex. Il 21enne si era messo a urlare per chiedere aiuto attirando alcuni passanti tanto che anche il secondo rapinatore aveva invitato il complice ad allontanarsi. I due erano poi fuggiti a mani vuote. Grazie alla descrizione fornita da Ravelli al momento della denuncia e al racconto fatto da un passante agli investigatori della Squadra mobile della Questura di Trento due giorni dopo - ha detto di aver visto quella sera due giovani che continuavano a guardarsi indietro mentre correvano lungo via Piave e poi verso via San Bernardino - i due rapinatori sono stati rapidamente individuati e arrestati dagli investigatori.