Monopattino sui marciapiedi di Trento, una donna cieca rompe il bastone: “Si è superato ogni limite”
"La cosa sta assumendo ormai una portata enorme", racconta Ferdinando Ceccato, responsabile del gruppo AbilNova. Ecco cosa è successo
REGOLE Monopattini, arriva la mini multa per i parcheggi selvaggi a Trento
PROBLEMA Monopattini abbandonati un po' dappertutto in città
LEVICO Sequestrato il monopattino elettrico da “corsa”
RALLENTARE Niente obbligo di casco per gli adulti, ma limiti di velocità
TRENTO. "È successo ancora. Quante volte ancora dovremo chiamare sindaco, uffici comunali, giornali e quant'altro?!" Se lo chiede sconsolata Jennifer Pizzini che questa mattina, 18 maggio, andando al lavoro ha avuto un incontro per nulla piacevole con uno dei moltissimi monopattini che invadono i marciapiedi e ogni angolo della città.
"La cosa sta assumendo ormai una portata enorme", racconta Ferdinando Ceccato, responsabile del gruppo AbilNova, che riceve quasi quotidianamente segnalazioni da soci e utenti sul problema. Jennifer Pizzini, cieca assoluta abituata a muoversi in città con il suo bastone bianco che le consente di individuare ostacoli, questa mattina ha vissuto davvero attimi di ansia. Il monopattino parcheggiato in bilico in mezzo al marciapiede, in via Gocciadoro, toccato dalla punta del suo bastone le è caduto addosso e ha tranciato di netto il suo indispensabile ausilio di mobilità. Si è trovata nel panico perché senza bastone per lei, che non vede, è impossibile muoversi e dunque non è riuscita a raggiungere in tempo il luogo di lavoro.
"Mi è già successo molte altre volte di imbattermi in questi mezzi di trasporto ma lo scontro peggiore è quello con l'inciviltà della gente che abbandona questi oggetti ovunque si trovi, senza mai pensare a noi e a tutte le persone per le quali diventano ostacoli davvero insormontabili".
"AbilNova continuerà a denunciare tali situazioni e a promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione, per le quali chiediamo un aiuto anche alle istituzioni" continua Ferdinando Ceccato "perché è palese che la strada da fare verso la comprensione e l'inclusione ma soprattutto l'attenzione all'altro sia ancora molto lunga".