Circonvallazione ferroviaria, la Cgil: “Massima priorità a salute e sicurezza di lavoratori e cittadini”
Dopo un ampio dibattito interno, cominciato con il congresso provinciale di gennaio, questa mattina l’assemblea generale della sindacato ha approvato ad ampia maggioranza un documento sulla circonvallazione ferroviaria di Trento: proposto il prolungamento dell’interramento dei binari verso nord almeno sino all’attuale scalo ferroviario a nord dell’abitato di Roncafort
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TRENTO. “Se le aree del cantiere risultassero inquinate, vanno bonificate”. Il bypass è un’occasione irripetibile per iniziare a recuperare Sloi e Carbochimica. Dopo un ampio dibattito interno, cominciato con il congresso provinciale di gennaio, questa mattina l’assemblea generale della Cgil del Trentino ha approvato ad ampissima maggioranza un documento sulla circonvallazione ferroviaria di Trento.
I delegati e le delegate, assumendo gli obiettivi di fondo della nuova infrastruttura ossia il trasferimento del trasporto merci dalla gomma al ferro, ribadiscono una posizione di “vigile critica” su inquinamento delle aree prossime al cantiere e sul mancato prolungamento a nord della galleria e chiedono vengano prese tutte le necessarie precauzioni per tutelare la salute dei lavoratori impiegati nel cantiere e i cittadini.
Per quanto riguarda l’attuale tracciato via Muredei evidenzia in particolare due criticità, l’aumento del traffico merci sulla parte nord della città e la cesura tra le aree a destra e sinistra della ferrovia.
“La parte nord della città, al termine dei lavori attuali, verrà ancora attraversata da treni con merci anche pericolose, più lunghi e più rumorosi, in quanto verrà innalzata la velocità di transito da 70 km/h a 100 km/h. Inoltre, la preoccupazione è che il passaggio dei treni merci a ridosso del tessuto urbano determini un incremento del rumore e delle vibrazioni e un forte impatto visivo delle barriere anti-rumore” e amplifichi la cesura tra le due aree a destra e a sinistra della ferrovia. E’ per questa ragione che la Cgil propone “prolungamento dell’interramento dei binari verso nord almeno sino all’attuale scalo ferroviario a nord dell’abitato di Roncafort”.
Sui terreni inquinati dell’ex Sloi e della Carbochimica l'assemblea è netta: l’opera deve essere un’occasione irripetibile per definire tempi, modalità e progetto della bonifica totale delle due aree. Va colta questa occasione per “recuperare definitivamente una porzione della città che ancora oggi soffre le conseguenze di inquinamenti nel suolo portati avanti per decenni”. Il sindacato chiede dunque che si proceda all’esproprio delle aree, senza oneri per gli enti pubblici, da parte di Comune e Provincia, “per avviare celermente la messa in sicurezza definitiva delle aree e la loro bonifica integrale attraverso le migliori tecnologie e prassi scientifiche possibili”.
Il problema dell’inquinamento molto probabilmente non si limita a ex Sloi e Carbochimica, ma coinvolge anche la falda superficiale e dunque il terreno sotto i binari. Per fare luce su questa situazione secondo la Cgil è urgente procedere alla caratterizzazione ambientale sotto la supervisione di un soggetto terzo. Di fronte alla presenza di inquinanti pericolosi, le operazioni di bonifica andranno condotte prima dello scavo almeno lungo il sedime interessato della posa dei nuovi binari.
Infine la salute e sicurezza dei lavoratori sono per la Cgil prerequisito essenziale ed inderogabile nella realizzazione dell’opera. Se per il sindacato è indispensabile che l’Azienda sanitaria predisponga un piano sanitario di prevenzione dei rischi derivanti dalle attività cantieristiche, insieme al sindacato delle costruzioni Fillea ha già chiesto la presenza costante nei cantieri di personale deputato alla prevenzione ed al controllo. In fase di contrattazione di cantiere va poi attuata anche l’istituzione della figura del RLS di sito (una sorta di RLST) che consenta di accedere alle informazioni contenute nei documenti di valutazione dei rischi ed essere più puntuali nell’attività di “controllo”.
Il documento, frutto di un confronto tra sostenitori della nuova infrastruttura e contrari all’idea stessa di bypass che nel dibattito interno hanno mantenuto la propria posizione, è stato approvato con tre astensioni.