Sicurezza / La truffa

Assegni falsi per comprare una Mercedes, truffatore smascherato dal rivenditore

L’uomo, un 46enne della provincia di Bergamo, è stato fermato dai carabinieri di Trento allertati dalla direttrice dell’Ufficio postale

TRENTO. Un 46enne della provincia di Bergamo è stato arrestato ieri pomeriggio (28 settembre) dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trento, colto nella flagranza di un tentativo di truffa e in possesso di documenti di identità falsi.

Non nuovo in questo genere di cose, l’uomo aveva congeniato un piano molto sofisticato. Aveva preso contatti telefonici con il titolare di una rivendita di auto, per l’acquisto di una Mercedes Benz S560 del valore di 108.000, pattuendo il pagamento con la consegna di due assegni circolari.

Giunto puntuale all’appuntamento, ben vestito e con modi cortesi, non è però riuscito ad abbindolare il rivenditore.

Quest’ultimo, data l’ingente somma, ha voluto assicurarsi della genuinità dei titoli ed ha quindi contattato telefonicamente la filiale emittente al numero di telefono impresso sugli assegni. Un uomo, all’altro capo della cornetta, qualificatosi falsamente per un dipendente delle Poste Italiane, gli confermava l’autenticità dei titoli.

Ma il rivenditore ha percepito che qualcosa non andava e ha verificato su internet la reale esistenza della filiale, scoprendo così che a quell’indirizzo non era presente alcuna sede delle poste. A questo punto, assieme all’acquirente, si è recato presso l’Ufficio Postale di Trento e dopo aver mostrato ai dipendenti i due assegni, ne ha accertato la falsità, in quanto i rispettivi seriali non erano censiti nei registri aziendali.

Il truffatore, vistosi scoperto, ha cercato subito di allontanarsi dall’ufficio postale; peccato che ad attenderlo fuori c’erano già i carabinieri, allertati dalla direttrice dell’Ufficio Postale.

A seguito della perquisizione, i militari hanno rinvenuto nel portafogli dell’uomo una carta di identità, una patente di guida ed un codice fiscale falsi.

Le sue vere generalità sono emerse dal raffronto delle sue impronte digitali con quelle censite nella Banca Dati Interforze, che corrispondevano appunto a quelle di un uomo della provincia di Bergamo con precedenti specifici. Gli assegni e i documenti sono stati sequestrati.

Il 46enne questa mattina verrà condotto dinanzi al Giudice per il giudizio per direttissima.

I Carabinieri consigliano sempre di essere cauti nell’effettuare compravendite con gente sconosciuta non tralasciando mai di eseguire ulteriori verifiche sulla effettiva tracciabilità ed efficacia del metodo di pagamento concordato e, nei casi sospetti, di contattare sempre il numero di emergenza 112.

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