Piazza Duomo, la polemica sui tendoni verdi del Caffè Italia: per molti il vero problema sono i troppi piccioni
Si accende il dibattito sulla storica Casa Cazuffi-Rella e sui suoi affreschi, dopo l’interrogazione del consigliere comunale Pattini, sottoscritta anche dal collega Uez, per la rimozione dei tendaggi. Il titolare del bar, Marco Agostini: «Studiare il contrasto ai tantissimi uccelli che sporcano le tende e l’edificio storico»
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TRENTO. I tendoni del Caffè Italia in piazza Duomo sono davvero così "orribili", come li ha definiti il consigliere comunale del Patt Alberto Pattini? Da una prima indagine, così non sembrerebbe. Anzi, per i cittadini di Trento - molti dei quali, secondo Pattini, riterrebbero appunto "orribili" le tende verdi sotto agli affreschi di Casa Cazuffi-Rella - si tratta ormai di un vero e proprio elemento storico, contraddistintivo della piazza principale del capoluogo.
Ma c'è di più, perché anche altre città d'arte come ad esempio Venezia e Siena, proseguono coloro che spesso prendono un caffè proprio a pochi passi dall'ingresso del museo Diocesano, hanno tendaggi colorati di questo tipo nelle loro piazze. Un elemento che, hanno aggiunto, non stona per nulla.Insomma, certamente saranno il Comune di Trento e soprattutto la Soprintendenza (che Pattini sottolinea aver dato il benestare all'installazione in un momento in cui l'attenzione ai beni monumentali era minore) a prendere una decisione, ma per il momento sembra che l'interrogazione presentata mercoledì dal consigliere del Patt, sottoscritta anche dal collega Tiziano Uez, non abbia trovato grande riscontro.
A parlare per primo è stato il titolare proprio del Caffè Italia, Marco Agostini, che ha posto l'attenzione su quello che, a detta sua, è il vero problema dell'edificio: «Anziché concentrarsi sui tendoni, bisognerebbe studiare qualche forma di contrasto ai tantissimi piccioni che, quotidianamente, sporcano le tende stesse e l'edificio storico. Avevo chiesto anche ai condòmini di intervenire con dei dissuasori, purtroppo senza successo. Quindi prima di tutto va trovata una soluzione a questo, che ritengo essere il problema principale. Dopodiché, ovviamente a noi cambia poco se il colore delle tende resta verde o diventa bianco, oppure se la Soprintendenza deciderà di mettere degli ombrelloni: l'importante è che la scelta non ricada sul nostro lavoro e che si tenga in considerazione il fatto che un colore chiaro peggiorerebbe la situazione, proprio per via dei piccioni. In realtà, nemmeno noi eravamo convinti del verde all'inizio, ma oggi li troviamo bellissimi, oltre che utili.
Rendono piazza Duomo simile ad altri luoghi simbolo delle città d'arte italiane. Tant'è che proprio lo scorso anno abbiamo rinnovato i tendoni, spendendo circa duemila euro di tasca nostra».
A sostenere le parole di Agostini, anche diversi avventori del locale che, chi con più e chi con minor frequenza, sono soliti gustarsi un caffè o una brioches con vista su piazza Duomo. «Il palazzo storico è certamente meraviglioso e va tutelato, ma dubito fortemente che all'epoca la Soprintendenza abbia dato il via libera all'installazione dei tendoni senza valutarne l'impatto - ha spiegato Adriana Tasin. - Riparano dal sole durante l'estate e non coprono gli affreschi. Orribili? Non direi. Sono sicuramente peggiori alcune luminarie natalizie, ma questa è un'opinione personale...».
In difesa dei tendoni anche Maurizio Berlanda: «Sono ormai un elemento storico della piazza, presenti anche nelle foto d’epoca. Non sono affatto orribili, anzi credo che togliendoli si rovinerebbe questo spazio. Fanno parte della storia, allora a questo punto cosa vogliamo fare? Togliamo anche la fontana qui accanto? Alle volte si creano polemiche per nulla, quando ci sarebbero tante altre cose su cui concentrarsi».
Ed anche la signora Paola, residente proprio in centro e che più volte al giorno passa da piazza Duomo, si è detta convinta: «Ci sono da sempre, perché rimuoverli? Gli affreschi si vedono comunque e non ho mai sentito un turista lamentarsi».