Microfoni in piazza, dopo la multa il Comune di Trento dovrà restituire parte dei soldi del progetto
Telecamere e «orecchie elettroniche» con Marvel e Protector, il progetto viola le regole della privacy del cittadino, e la Commissione Europea rivuole i fondi stanziati
LA SOMMA Telecamere, il Garante della privacy chiede 25mila euro
VICENDA "Grande fratello" contro il crimine bocciato dal Garante
L'ESPERIMENTO Trento un laboratorio per tre progetti
TRENTO. Ha pagato una salata multa ma dovrà anche restituire i fondi europei in parte già anticipati per finanziare il progetto. Il Comune di Trento rischia di pagare caro, più caro di 25.000 euro, l'infortunio della partecipazione ai tre progetti, denominati Marvel, Protector e Precrisis, che miravano a migliorare la protezione degli spazi pubblici.
Sono le famose telecamere e i sistemi di registrazione dei rumori e delle voci che avevano trasformato Trento in una città pilota dove telecamere e microfoni saranno in grado di raccogliere e identificare la presenza di potenziali pericoli: atti criminali, vandalismo, risse, spaccio o anche affollamenti eccessivi e ingorghi del traffico.
L'esperimento, difeso dal sindaco Ianeselli, era stato preso di mira dalle opposizioni politiche e oggetto di manifestazioni di piazza. Ma soprattutto dal Garante per la protezione dei dati personali che aveva riscontrato una violazione delle norme sulla privacy e appioppato al Comune una multa da 50mila euro, ridotta alla metà in caso di pagamento entro 30 giorni, cosa che il Comune ha ritenuto di fare per cercare di limitare i danni.
Pur ribadendo la propria buona fede palazzo Thun si è trovato infatti nell'impossibilità di ribattere ai rilievi del Garante che ha riscontrato una violazione delle norme su liceità, correttezza e trasparenza del trattamento dei dati.
Ma l'esborso dei 25.000 euro già pagati rischia di non essere l'unico problema. Ora il Comune dovrà infatti anche restituire alla Commissione Europea parte del denaro che era stato anticipato per il finanziamento dei progetti.Per l'attivazione del progetto Precrisis in particolare, partito il primo maggio dell'anno scorso e che sarebbe dovuto durare due anni, erano state stanziate risorse europee dell'Internal Security Fund per 128.079 euro, pari al 90% del costo totale, e il 25 maggio del 2023 il Comune aveva ricevuto un pre finanziamento di 102.463 euro.
Soldi che almeno in parte dovranno ora essere restituiti, mentre la parte già spesa, grazie a un Amendment, cioè a una modifica del contratto di finanziamento, potrà forse essere trattenuta nonostante sia stata spesa forse inutilmente, posto che il garante ha imposto di non trattare ulteriormente i dati raccolti e di cancellarli. Comunque sia una esperienza sfortunata, che invece che prevenire i reati ha portato solo guai.