Trento / La protesta

Le campane della differenziata davanti all'Itt Buonarroti, la scuola non ci sta

Segnalata una situazione critica per il decoro pubblico, la sicurezza dei 1.800 studenti e pure l'igiene. Il preside Rizza: fra l'altro, rifiuti vengono abbandonati anche fuori dai grandi contenitori, questa collocazione rappresenta un problema che va risolto

di Nicola Maschio

TRENTO. Una situazione che va contro il decoro pubblico, che rappresenta inoltre un problema di sicurezza e che, proprio per questo, deve essere risolta nel più breve tempo possibile. Anche se le tempistiche potrebbero essere ancora lunghe.

È il caso segnalato dalla scuola Itt Buonarroti di Trento, che da circa un mese si ritrova con tre grossi bidoni della spazzatura per la raccolta differenziata davanti al cancello di ingresso.

Una diretta conseguenza dei lavori di rifacimento di via Grazioli, è stato spiegato all'istituto, che tuttavia dopo aver assistito allo spostamento dei bidoni attorno al periodo di Pasqua si aspettava una ulteriore risistemazione di questi ultimi in un luogo più consono.

Questo invece non è successo e la situazione anzi è decisamente degenerata: almeno due volte infatti, ha confermato il preside Giuseppe Rizza, i rifiuti abbandonati fuori dalle grandi "campane" - che dovrebbero essere suddivisi in carta, vetro e organico, ma ormai viene abbandonato un po' di tutto e i sacchetti azzurri sono all'ordine del giorno - sono stati bruciati nelle ore notturne.

All'arrivo a scuola la mattina successiva, il personale non ha potuto fare altro che constatare quanto accaduto. Fatti, tra l'altro, testimoniati dai resti carbonizzati dei rifiuti stessi. Ed ecco perché il problema della sicurezza (e a questo punto anche dell'integrità dell'edificio nonché di strutture e oggetti accanto all'area rifiuti) è diventato subito prioritario.

«Resto veramente sbalordito dalla decisione di collocare queste campane all'ingresso della nostra scuola, che ricordiamolo ospita oltre 1.800 studenti, 100 membri del personale Ata e più di 260 professori, oltre a tutti gli eventi e riunioni che organizziamo regolarmente - ha aggiunto il dirigente Rizza - Anche il collegio docenti si è espresso in modo unanime rispetto alla necessità di risolvere questo problema.

Pensiamo al decoro pubblico, alla sicurezza dei nostri studenti che, poco dopo mezzogiorno, escono in parecchie centinaia nello stesso momento, ma anche alla questione dell'igiene. È una situazione imbarazzante, anche perché sembrava che dovesse durare pochi giorni e invece potrebbe volerci ancora qualche settimana prima di un nuovo spostamento.

Ci siamo confrontati con gli uffici comunali e sappiamo che è in corso un dialogo con Dolomiti Ambiente, ma non possiamo accettare questa situazione che, lo ribadiamo, ormai si protrae da più di un mese».

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