Addio a Lidia Ciola, “l’angelo custode dei bambini”. Oggi l’ultimo saluto
Aveva dedicato tutta la sua vita non solo ospedaliera ai bimbi sordi. “La vedevo sorridente e paziente e poi entusiasta, - ricorda il dottor Dino Pedrotti - quando il piccolo riusciva a pronunciare qualche sillaba”
TRENTO. Era un "angelo custode" dell'Ospedalino dei bambini per i bambini sordi o sordastri che avevano bisogno di cure affettuose e di dialogo materno. Lidia Ciola, scomparsa all'età di 83 anni, aveva dedicato tutta la sua vita non solo ospedaliera a questi bambini. “La vedevo sorridente e paziente e poi entusiasta, - ricorda il dottor Dino Pedrotti - quando il piccolo riusciva a pronunciare qualche sillaba”.
”Chi è vecchio come me ricorda certo la presenza in città di "sordomuti", alloggiati in due grandi istituti in via san Bernardino. Si vedevano dialogare in modo gestuale nelle vie del centro... Cinquant'anni fa cominciammo ad eseguire il cosiddetto "test dell'udito alla nascita", prima della dimissione del neonato. "L'ipoacusia congenita" riguarda tuttora 1-2 neonati su 1000 e nel 25% è grave, pregiudicando lo sviluppo del linguaggio. E Lidia dedicò la sua vita, come da mamma, per migliorare la vita di molti bambini trentini di allora”.
Il funerale si terrà lunedì 8 luglio alle 9 nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.