L'artista resta un "fantasma" e in città spuntano altre sculture colorate del Banksy trentino
Più di 20 i totem disseminati in tutta Trento, le opere incollate su alcune sezioni di tronchi di alberi abbattuti. L’autore sconosciuto si firma “Mago”, l'assessora Bozzarelli: non le togliamo, sono un'espressione di libertà creativa
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TRENTO. Un carattere da street artist come Banksy ma con opere degne di un "primativismo" alla Picasso o alla Schmidt-Rottluf. Questo il cuore delle sculture di Mago, autore dall'identità sconosciuta, che da diverso tempo dissemina le sue opere per tutta la città, dalla Clarina a Cristo Re.
Un misterioso e abile artista del legno, che tra totem (come quelli avvistati in via Oberziner) e maschere (come quella presente ormai da più di un anno al parco del Langer), cattura e incuriosisce residenti e passanti che si fermano per osservare o fotografarle. Il modus operandi dell'anonimo autore è sempre lo stesso: realizza delle maschere o delle statuette di legno, quasi sempre dei piccoli totem, che poi dipinge a colori vivaci.
Infine le attacca o incolla alla sezione di tronco di alberi abbattuti, quasi a dare una voce o un volto alla pianta che non c'è più.
Le sue incursioni artistiche, inizialmente sporadiche, sono moltiplicate nel tempo intensificandosi in particolare nell'ultimo periodo con ormai oltre 20 sculture presenti in tutta la città.
Sul significato delle opere, così come per l'identità dell'autore, aleggia però ancora il mistero, dato che l'artista, il cui unico riferimento è la firma "Mago" dipinta con la vernice sulle sculture, è sempre attento a non farsi vedere e non lasciare traccia dei suoi raid artistici.
A questo punto è possibile quindi fare solo delle supposizioni sul senso delle sue opere: dal più semplice messaggio ecologista a significati più profondi, come una sorta di memorandum nietzschiano sul valore di fermarsi ancora (fisicamente e mentalmente) ad ascoltare la parte più irrazionale e "primitiva" dell'essere umano.
Da non scartare infine anche la possibilità, non certo remota nel campo artistico contemporaneo, che le opere non abbiano affatto un significato logico, ma esclusivamente emotivo e per così dire spirituale.
Queste però rimangono come detto solo delle elucubrazioni dato che Mago, al pari del celebre street artist londinese Banksy, non lascia alcuna traccia fisica ma nemmeno virtuale di lui, a tal punto da essere un vero e proprio "fantasma" anche sui social.
Dopo la conferma da parte del Comune che non si tratta di operato dell'amministrazione, impazza sul Web e non solo, la curiosità su chi sia questo eclettico e originale Banksy trentino che, in controtendenza al mondo di oggi, non sembra cercare alcuna notorietà.
Nel frattempo dal Comune, come confermato dalla vicesindaca e assessora in materia di cultura e turismo Elisabetta Bozzarelli, nessuna volontà di eliminare le sculture: «Non solo non danno alcun fastidio - conferma Bozzarelli - ma sono come ogni opera artistica un'espressione di libertà e in quanto tali non vedo perché toglierle».