In via Brennero continua la moria di negozi nell'area sud
Gli esercenti locali: fenomeno cominciato ben prima dei cantieri per il bypass ferroviario. Molte le attività cessate nella parte meridionale dell’arteria, trasferite tra via Maccani e Spini
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TRENTO. Basta fare una breve passeggiata nella zona più a sud di via Brennero per accorgersi facilmente della moria di negozi che negli ultimi anni sta investendo la zona. Attanagliate, tra il frequentato centro storico e l'ampia compagine commerciale della parte nord della città, le attività della parte più bassa della via, hanno gradualmente chiuso bottega, o più di frequente cambiato sede, alla ricerca di località commercialmente più floride.
Parliamo di più di 15 attività tra bar, macellerie, ristoranti ma anche concessionarie, gelaterie o trasporto merci che si distendono, a creare un unico desolante quadro, che arriva fino a via Francesco Ambrosi.
Non particolarmente difficile notare, per le attività traslocate, le nuove zone di apertura, quasi tutte tra via Ezio Maccani e località Spini di Gardolo, a conferma di una tendenza della città a spostarsi commercialmente ed economicamente sempre più a nord. Tra tutte le serrande abbassate però, ancora qualche negozio resta in piedi, tra cui il piccolo bar Sport di Alfredo Cavosi, proprio poco dopo l'incrocio tra via Brennero e via Ambrosi.
Un poco rassicurante cartello vendesi capeggia all'entrata, solo segno però, dopo tante fatiche, di un meritato riposo: «Lavoriamo qui da molti anni - spiegano i titolari - e ora vogliamo un po' di tranquillità. Da qui la decisione di vendere».
Alla domanda ai titolari di cosa ne pensino di essere una tra le poche attività aperte nella zona, la risposta, per contraltare, va subito ai recenti lavori per i cantieri dell'alta velocità: «Tutte le attività, a differenza di quello che si dice - raccontano - se ne sono andate via ben prima dell'avvento di questo cantiere. Il loro spostamento non ha nulla a che fare con questo ad eccezione di quelle che sono state espropriate ma che hanno avuto il loro risarcimento».
Nulla da parte dei titolari contro i cantieri che anzi sembrano favorire l'attività: «Di nostro possiamo dire che il cantiere ci ha portato solo fortuna tra il via vai degli operai e anzi la nostra speranza è che questo possa proseguire e i lavori concludersi al più presto».
La questione della chiusura delle attività si inserisce infatti, almeno idealmente, con l'avvento dei cantieri che accompagnano gran parte del lato est di via del Brennero; una correlazione rafforzata anche dalla scritta a caratteri cubitali "No tav" in gran parte delle vetrine delle attività cessate, e che sembra tuttavia non dare ragione al trasloco dei negozi.
Via Brennero però, non si ferma certo qui. Proseguendo infatti verso nord l'arteria principale della città, il paesaggio comincia ad aprirsi e i negozi e le attività cominciano a moltiplicarsi fino ad arrivare ai grandi magazzini e centri commerciali in direzione Gardolo. A rimanere parte "morta" di questo lato della città rimane quindi, da qualche anno a questa parte, solo quel quasi invisibile allacciamento nell'arteria di via Brennero, su cui destino pende un'ormai costante spada di Damocle.
Tra le ultime attività a resistere e l'ormai quasi assenza di passanti (se non per qualche operaio e qualche bici o pedone diretto in città) la scelta sembra essere quella tra un abbandono totale o un ripensamento di una parte tra le vie più strategiche della città. L'interrogativo sul suo futuro sarà forse una tra le questioni sul tavolo, prima o dopo la conclusione dei lavori all'alta velocità, e chissà che come spesso accade, non sia proprio questa zona, ora desolata, a diventare un domani un punto fondamentale, cuore di nuovi servizi e attività.