Trento / L'iniziativa

Via Crucis sul monte Croce a Gardolo: stanziati 400 mila euro per la sistemazione

Primo passo dell'attesa riqualificazione di un gioiellino nascosto, che fu restaurato l'ultima volta  oltre centoquaranta anni fa, nel 1881. Oggi il percorso versa in uno stato di incuria fra scalini dissestati, capitelli (consacrati nel 1737) scololoriti e muri a rischio di crollo. Per ora si procederà alla messa in sicurezza del sentiero, ma in futuro sono attesi anche altri interventi

di Giacomo Poletti

TRENTO. La via Crucis di Gardolo è un gioiellino nascosto, forse poco noto alla maggioranza dei gardoloti, che purtroppo versa in uno stato di incuria fra scalini dissestati, edicole scolorite e muri a rischio di crollo. Eppure quei capitelli, consacrati il lontano 13 ottobre 1737, costituiscono la più antica via Crucis edificata da privati dell'intero Trentino.

Un percorso di valore artistico e devozionale, che parte da via Sant'Anna inerpicandosi sul monte Croce fino al primo tornante della strada per Gardolo di Mezzo, con tanti scorci panoramici sulla valle. Lo stato di abbandono potrebbe però finire presto: la novità infatti è arrivata con la votazione sulla previsione di bilancio triennale del Comune, che ha approvato una mozione del partito democratico per destinare 400.000 euro alla riqualificazione del tracciato.

Resteranno tuttavia esclusi dal restauro i capitelli (fra poco vedremo il perché) ma si tratta almeno di un primo passo. Negli ultimi decenni si sono infatti susseguiti i tentativi di "sistemare" quel percorso: dalle associazioni gardolote al Fai nel 2017, fino al gruppo di architettura "Raro" di Trento che fece uno studio di fattibilità nel 2020.

Solo 6 delle 14 edicole, le più elevate, sono di proprietà pubblica, cedute al Comune dai conti Crivelli, la storica famiglia gardolota che edificò l'opera a partire dal 1726. Le altre edicole sono invece di proprietà privata, così come parte del percorso, vincoli che hanno impedito un intervento organico, senza dubbio oneroso vista la valenza storico/artistica.

Walter Lenzi, consigliere comunale del Pd-Psi, è l'autore della nuova proposta: «Della sistemazione di quel percorso se ne parla da anni. Voglio ricordare, ora che finalmente c'è un primo atto concreto, Luciano Casotti, scomparso nel 2021, che è sempre stato con Ottavio Campestrini (ex presidente della circoscrizione, ndr) fin dal 2014 in prima fila per la riqualificazione. Nel 2021, in accordo con il gruppo Pd della Circoscrizione di Gardolo, avevo presentato una mozione condivisa da consiglieri comunali fra i quali Saltori di Meano. Venne approvata, ma in attesa di reperire le finanze necessarie. L'approvazione in assestamento di bilancio di quest'anno mostra attenzione ai territori di Gardolo e Meano».

L'ultimo restauro della via Crucis (o salita "ai capitèi") risale a oltre centoquaranta anni fa, al 1881. La cosa che ad oggi salta all'occhio è lo stato dei capitelli, molti dei quali sono a rischio di crollo e in gran parte privi delle pitture originali. Al termine del percorso si trovano una croce di pietra e una cappellina, dove qualcuno tiene pulito lasciando dei piccoli segni di una religiosità che un tempo permeava questi luoghi.

Ma nel 2025, almeno, si potrà ripercorrere il sentiero in sicurezza: in programma ci sono corpose sistemazioni nella parte a monte («dove ci sono state segnalazioni di infortuni» ha ricordato Lenzi nel suo documento) e il consolidamento dei muri di cinta a confine con le proprietà Crivelli. Sul percorso attuale, pavimentato nel tratto iniziale e via via più ripido e con scalinate nel tratto boscoso in alto, incombono qui e là degli alti muri a secco. Nei mesi scorsi erano state segnalate anche delle scritte vandaliche fatte con lo spray.

Lenzi vede oltre: «Il recupero del percorso permetterà, in futuro, di creare un collegamento pedonale sicuro fra Gardolo, Gardolo di Mezzo e Meano, e inoltre darebbe la possibilità di lanciare nuovi progetti di cittadinanza attiva con gli studenti per la presa in carico di beni comuni».

 

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