Ravina, 80 alunni delle primarie spostati a Trento: duro confronto con le amministrazioni
I piccoli dovranno frequentare le scuole Savio in città, perché le aule nel plesso del sobborgo non sono più a norma. Ci sarà uno scuolabus, ma in mezzo al cantiere del cavalcavia. Clima acceso durante l'incontro pubblico tenutosi per le comunicazioni alle famiglie
LA VICENDA Parte dell'edificio non più conforme ai requisiti antisismici
RAVINA. Confronto acceso tra i genitori di Ravina e le amministrazioni durante l'incontro pubblico tenutosi lunedì sera al teatro Demattè. A una parte significativa dei genitori non sono piaciute le modalità e le tempistiche con cui è stato comunicato il trasferimento di un'ottantina di bambini della scuola primaria di Ravina presso la scuola Savio di via San Pio X.
La decisione è arrivata repentinamente dopo che attorno a Ferragosto le amministrazioni pubbliche (Comune e Provincia) hanno ricevuto la comunicazione ufficiale che la parte vecchia della scuola di Ravina non è conforme alle normative antisismiche.
Nel giro di pochi giorni è stato necessario trovare una sistemazione alternativa in vista dell'inizio delle lezioni previsto il 9 settembre. Ciò comporterà importanti criticità per i genitori, che si troveranno a fronteggiare le incognite dovute al traffico congestionato dalle chiusure presso l'uscita di Trento sud.
Se alcuni genitori presenti alla serata hanno apprezzato la soluzione trovata "in rapidità", per altri genitori le tempistiche di trasporto sono irrealistiche: un servizio di scuolabus partirà dalla scuola di Ravina alle ore 7:30 e dovrà portare i bambini presso la scuola Savio entro le ore 8; tempistiche strettissime anche al ritorno dalle lezioni, quando lo scuolabus dovrà riportare i bambini a Ravina entro le ore 16:30. E in mezzo c’è la viabilità rivoluzionata dai lavori al cavalcavia: lo scuola bus per andare a Trento dovrà presto fare il giro da… Mattarello.
I genitori sono "esplosi" in un vociare concitato quando l'assessore comunale Italo Gilmozzi ha comunicato che la nuova sistemazione potrebbe durare anche due o tre anni, fino alla fine dei lavori di sistemazione della scuola o alla realizzazione di una nuova struttura. Tra le preoccupazioni espresse dai genitori vi è la sicurezza dei bambini prima, durante e dopo gli spostamenti.
La dirigente dell'Istituto comprensivo Trento 3 Lina Broch ha rassicurato: «Ci saranno adulti presenti, siamo responsabili della loro sicurezza, non riuscirei a dormire se così non fosse».
A riferire alla cittadinanza è stata principalmente l'amministrazione comunale, con l'assessore Gilmozzi e la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli che hanno dato risposte ai genitori. L'assessore Gilmozzi ha riferito le tempistiche con cui l'amministrazione è venuta a conoscenza della non idoneità sismica della parte vecchia della scuola di Ravina: «I sondaggi di controllo sono iniziati a novembre, i primi risultati che indicavano un sospetto sono arrivati a gennaio. Poi nel corso dell'anno si sono perfezionate le indagini: informalmente i risultati ci sono stati comunicati poco prima di Ferragosto, mentre i risultati ufficiali sono arrivati il 21 agosto».
Così, la parte vecchia della scuola di Ravina è stata dichiarata inagibile. «Chiediamo fiducia nei confronti delle amministrazioni in un confronto reciproco - ha detto Bozzarelli - Abbiamo valutato tutte le soluzioni e questa è l'unica a dare le migliori certezze in termini di sicurezza e continuità didattica».
Alla serata erano presenti anche i tecnici provinciali, ma non la vicepresidente della Provincia ed assessora all'istruzione Francesca Gerosa, assente per altri impegni e che ha mandato un saluto. Diversi genitori avevano ipotizzato l'esistenza di alternative alla collocazione presso le "Savio": qualcuno ha parlato di spazi a disposizione a Ravina, Mattarello, Romagnano, persino Aldeno.
Ipotesi che, assicura Bozzarelli, sono state valutate: «Abbiamo valutato tutte le alternative, il nostro obiettivo non era certo complicarvi la vita, ma restituire al più presto alla comunità di Ravina una scuola adeguata. Sono stati stanziati 1,5 milioni per iniziare il rifacimento, ne serviranno almeno il doppio».