Turtismo / Il dibattito

Lanzinger (albergatori): «Più hotel a Trento non servono»

La presidente della categoria: «Tutto esaurito solo per eventi come Vasco o il festival dello Sport, per il resto la città è in grado di rispondere alle esigenze»

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TRENTO. Pochi hotel nella città di Trento? Per gli albergatori, diretti interessati dalla questione, non è così. Si tratta, più che altro, di una percezione legata ad eventi e momenti specifici nel corso dell'anno durante i quali, tuttavia, non viene comunque quasi mai raggiunta la massima capienza delle strutture.

Anche se, di contro, a chi lavora nel comparto turistico (e dunque non solo gli albergatori ma una varietà di soggetti molto più numerosa) sembra alle volte che la quantità di posti letto non sia sufficiente per far fronte alle necessità di chi arriva in visita sul nostro territorio.

Se i posti letto dedicati al settore ricettivo siano o meno sufficienti in città si discute da tempo.

A spiegare nel dettaglio il tema è la referente dell'Associazione Albergatori proprio per il capoluogo, Maria Teresa Lanzinger: «Nel momento in cui abbiamo avuto grandi eventi, come per esempio il Festival dello Sport oppure il concerto di Vasco Rossi, chiaramente gli spazi nelle nostre strutture sono andati esauriti o quasi e quindi, per tutti quelli che lavorano nel comparto turistico, la sensazione è stata quella della mancanza di spazi. Ma noi che viviamo ogni giorno questo settore siamo certi del fatto che la città di Trento possa rispondere tranquillamente alle necessità dei turisti. Anche perché c'è chi prenota pochi minuti prima di arrivare, addirittura qualcuno si presenta in albergo chiedendo se c'è posto: nessuno di loro è stato mai mandato via e questo è un bene».

Rispetto ai dati recentemente forniti dall'Azienda per il turismo di Trento e del Monte Bondone - dopo una leggera flessione in primavera con un'occupazione media delle strutture attorno al 76% contro l'80% del 2023 nello stesso periodo, si è passati a picchi dell'85-86% in queste ultime settimane estive, con numeri più alti di dodici mesi fa - il messaggio evidenziato da Lanzinger appare chiaro: la capienza non viene mai raggiunta nella sua interezza e dunque, per il momento, non c'è necessità di nuove strutture. E proprio con l'Apt, ha confermato la referente sul capoluogo, si sta ragionando su una calendarizzazione più adeguata dei grandi eventi, per evitare che se ne presentino due o più quasi in contemporanea.

«Ci sono poi strutture ricettive in collina ed anche quelle del settore extra-alberghiero che, seppure in alcuni casi rappresentino una concorrenza sleale per via di normative poco chiare, nei casi in cui vengono impiegate correttamente aiutano a far fronte alla domanda di spazi per turisti - ha aggiunto Lanzinger. - Rispetto a queste strutture però è in corso un'analisi su tutto il territorio trentino, per capire il numero reale e il modo in cui lavorano».

Nessuna nuova struttura all'orizzonte dunque e nemmeno la possibilità di recuperare vecchi edifici come l'ex Panorama o l'ex Atesina: «In passato si era parlato di qualche cordata pronta a fare investimenti, ma la verità è che su queste strutture, quando le prime idee non trovano conferme, si chiama sempre in causa il settore alberghiero e turistico - ha concluso Lanzinger - Hotel a cinque stelle? Sono investimenti che rendono nel lunghissimo periodo, difficile che oggi qualcuno voglia farli. Inoltre non basta la struttura, ma serve il contesto: bisogna essere in grado di offrire altri servizi e "attrazioni" che non si destagionalizzino. Un albergo di questo tipo, per funzionare, deve restare attrattivo tutto l'anno».

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