Trento / Mobilità

Zona 30 e sosta selvaggia: a Gardolo si chiede di cambiare

C'è chi rileva che l'esperimento sta causando qualche problema imprevisto: «Pedoni e ciclisti più in pericolo di prima». E l'opposizione di centrodestra rilancia le critiche, anche con la richiesta di ripristinare i parcheggi sacrificati per il piano di sicurezza stradale

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di Giacomo Poletti

TRENTO. «La nuova sistemazione dello slargo di via Sant'Anna davanti alle scuole non funziona, porta solo problemi in più», spiegano gli esercenti e alcuni residenti dopo i primi quindici giorni di sperimentazione dell'intervento forse più impattante fra quelli delle neonate zone 30, quella di Gardolo. Una critica accompagnata comunque da proposte alternative, uscite dall'incontro sul posto organizzato giovedì da Marco Tosoni, consigliere circoscrizionale della Lega.

Daniel, papà di una bimba, spiega: «Una macchina stava per investire mia figlia che usciva dal Pingu. L'eliminazione delle fioriere che dividevano il piazzale ha creato una strada interna ininterrotta, su cui le auto ora si muovono troppo velocemente».

Proprio l'apertura del varco fra gli spazi antistanti il gommista (Nordpneus) e il bar Pingu ha infatti creato una nuova carreggiata parallela a via Sant'Anna, su cui impropriamente transitano bici e pedoni, dove le auto parcheggiate sui nuovi spazi di sosta sono costrette ad uscire in retromarcia. E per di più, da lunedì, con l'inizio delle scuole, la parallela è intasata da decine di auto di genitori, specie all'uscita di mezzogiorno.

Ma anche un passo carraio è finito tappato da auto in sosta selvaggia. Roberto Minneci, titolare della Nordpneus: «Si è creata una specie di rotatoria dove prima c'erano due piazzali separati e sicuri. Premesso che in 37 anni non ho mai visto un incidente qui, ora le bici in arrivo da sud, dal portico, non imboccano il nuovo percorso creato per loro a lato di via Sant'Anna, ma proseguono diritte con il pericolo di scontrarsi con le auto in manovra e i clienti della gelateria. L'accesso per i mezzi è troppo angusto, nessuno riesce a stare dentro le linee».

Il percorso protetto realizzato con dei delineatori in plastica gialla risulta decentrato rispetto al flusso di bici e pedoni ed è snobbato: le foto dei residenti mostrano ciclisti restare sul lato ovest di via Sant'Anna o davanti al gommista. Pure lungo il parco, su uno stretto marciapiede, si fronteggiano bici e pedoni senza una segnaletica chiara.

C'è poi il tema parcheggi: «Perché sono stati tolti 8 posti? Siamo già in difficoltà e queste riduzioni ci puniscono» spiega Diego Pocher, titolare di varie attività oltre che del Pingu, che ricorda anche la sparizione dei posti per le moto e l'uso improprio, confermato dal massofisioterapista Claudio Rossi, dell'unico posto per disabili. I parcheggi nello slargo sono passati da 20 a 12.

Ma quali potrebbero essere le correzioni?

«In primis andrebbe ripristinata la divisione del piazzale in due parti. Poi dipende se vogliamo privilegiare la sicurezza o tutelare i posti auto.

Nel primo caso, i parcheggi andrebbero fatti paralleli a via Sant'Anna, con accesso diretto dalla carreggiata. Alle loro spalle ci potrebbero stare un marciapiede e una ciclabile: si perderebbero altri posti ma garantendo la sicurezza degli utenti deboli grazie alla linearità dei percorsi fra parco e portico. Nel secondo caso, andrebbero creati i parcheggi sempre lungo via Sant'Anna, ma a spina di pesce. Alle loro spalle resterebbe meno spazio, ma sufficiente almeno per un marciapiede rialzato».

«Oppure - aggiunge Minneci - i pedoni potrebbero essere dirottati in sicurezza sul lato ovest della via con un nuovo attraversamento pedonale al portico». Tante idee, quindi: le critiche e le alternative al ridisegno di via Sant'Anna sono state rilanciate dal centrodestra cittadino (Lega e FdI in primis).

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