Città / La storia

A Trento l’hotel America festeggia i 101 anni

Una lunga avventura che iniziò con Domenico Giovannini, emigrante da San Mauro di Piné per cercare fortuna oltreoceano, che poi tornò e costruì l'albergo, dove oggi proseguono i suoi discendenti

di Claudio Libera

TRENTO. Grande festa, sabato 19 ottobre, per il compleanno dell’Hotel America di Trento. Con personalità, personaggi, personale, proprietà ed amici, di questa istituzione della città che, come ha ricordato Maria Teresa Lanzinger, la direttrice, “festeggia oggi il suo 101° genetliaco, dal momento che lo scorso anno, quello del secolo esatto, eravamo nel pieno dei lavori di ristrutturazione e riammodernamento”.

La festa di compleanno

Con lei tutta la famiglia Lanzinger, lei Giovannini per parte di mamma, ricordando il nonno Domenico che, tornato dal Wyoming nel 1923, fondò la struttura alberghiera. Ed i festeggiamenti dei 101 anni si sono svolti proprio il 19 ottobre durante Autumnus, perché legato, il mese, a quando storicamente si fa cadere la scoperta di quello che diverrà il continente americano da parte di Cristoforo Colombo, unito al legame che sentono viscerale per la nostra città e per una manifestazione capace di accompagnare in maniera genuina alla scoperta dei sapori e delle bellezze di Trento.

Tra gli altri, anche il sindaco Franco Ianeselli, che ha plaudito e si è complimentato per l’accoglienza che qualifica la città, l’ex sindaco Alberto Ale Pacher e poi tante personalità e personaggi noti del capoluogo.

Domenico Giovannini e il suo Hotel America: 101 anni di storia

Domenico Giovannini partì da San Mauro di Piné per cercare fortuna oltreoceano. Tornò e costruì l'albergo, che fu poi distrutto dalle bombe e riedificato dalla sua famiglia. Ecco quindi l’inizio di tutto: “N do vat?”, “En Merica…”. “Te séi curios e anca en poc zinghen!”.

Inizia così un’avventura, la prima di molte vissute da Domenico Giovannini, fondatore allora inconsapevole di quello che sarà l’Hotel America. Nel 1910 parte da San Mauro di Piné alla volta dell’America, chiamato dalla voglia di vedere cosa ci sia al di là di quelle splendide montagne che lo circondano. Quattro anni di lavoro nelle miniere del Wyoming, a Rock Springs un paese ruvido a cui si abitua presto, forse perché anche lui viene da un paese dove si estrae dalle cave ed è consapevole che ruvido non significa per forza nemico, come insegna il carattere trentino.

Torna in Europa, in uno di quei momenti decisamente sbagliati, è il 1914. Decide di ripartire per l’America ed è così che rimane nelle miniere altri 6 anni. Rientra a Trento, torna ad assaporare il verde dei boschi. Decide di intraprendere una seconda avventura, acquista l’allora locanda Anaunia, gestita dalle suore; la trasforma nell’Albergo America, un nome che racconta la storia di una vita.

La rinascita del “Merican” dopo le bombe a stelle e strisce

È il 1945 quando la terza avventura “cade” su Domenico e su tutta la famiglia che gestisce e dà vita all’albergo, sì perché un bombardamento degli alleati colpisce proprio l’Hotel America, lo distrugge. Sono anni difficili, per tutti. Il “Merican” (così soprannominato a dovere) insieme a moglie e figli si rimboccano le maniche, aprono una mescita di vini, fanno prestiti in banca e ricostruiscono l’Hotel America che riapre nel 1951.

La famiglia c’è, prosegue. I 5 figli del “Merican” e poi i nipoti, pronipoti e poi… un’avventura tira l’altra, lavori, ampliamenti, pandemie e senza quasi accorgersene, l’Hotel America, gestito e curato dalle generazioni discendenti da Domenico, arriva a compiere 101 anni mettendo in atto, proprio a cavallo di questo importante genetliaco, una nuova impegnativa avventura: il rinnovo di tutti gli ambienti e delle oltre 60 camere senza mai chiudere.

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