Politica / Elezioni

Comunali di Trento, Giacca verso il no alla candidatura per il centrodestra

Il patron del Trento Calcio: “Chi deve sapere già è al corrente della mia decisione. Fugatti e Ianeselli? Sono entrambi bravi. Io sicuramente non mi voglio fare pregare. Ho detto le mie cose e non voglio cambiare i miei obiettivi”

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. «Sono tranquillo. Nei prossimi giorni si saprà. Non mi sbilancio su nulla. Ma chi deve sapere sa già la mia decisione. Chi gestisce questa partita lo dirà. Io sono un uomo un po' di tutti, né di Franco (Ianeselli) né di Maurizio (Fugatti). Amo il mio territorio». Mauro Giacca, imprenditore e patron del Trento Calcio, dalle tribune dello Stadio Briamasco, al termine della partita del Trento contro l'Atalanta under 23, finita con un pareggio agguantato con determinazione dai trentini sul finale, sorride e accetta di parlare di politica, ben sapendo che tutti sono in attesa di capire se alla fine sarà lui a sfidare il sindaco di Trento Franco Ianeselli come candidato del centrodestra. Oppure no.

Anche allo stadio, dove tanti lo salutano e lo abbracciano con affetto quando passa, molti si stanno chiedendo cosa avrà deciso di fare. «Digli di no e fai il presidente del Calcio Trento» gli grida qualcuno. Lui ammicca e rassicura i tifosi.

Il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Giuseppe Urbani, dalle tribune ironizza: «Oggi al Briamasco c'è più il toto candidato sindaco che il toto calcio». In realtà, all'interno del centrodestra prevale il pessimismo. Quello che si poteva dire per cercare di convincerlo è stato detto, ma solo Giacca può decidere se l'impegno politico può conciliarsi con la possibilità di continuare a gestire come ha sempre fatto la sua azienda con 140 dipendenti e ad occuparsi del Trento Calcio, di cui lui è il pilastro. E sabato la sua valutazione sembrava più pendere per il no, nonostante le rassicurazioni venute soprattutto dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che è stato il primo a chiedergli di candidarsi e che non vuole arrendersi.

Fugatti era anche lui allo stadio, seduto accanto a Giacca, anche se ha puntualizzato: «Quando posso vengo sempre. E qui parliamo solo di calcio». Alla sinistra del patron del Trento Calcio c'era il deputato ex FdI, Andrea de Bertoldi, anche lui un affezionato della tribuna d'onore e tra i sostenitori di questa candidatura.

Spettatori della partita e del travaglio in corso nel centrodestra c'erano allo stadio anche la vicesindaca di Trento, Elisabetta Bozzarelli, e l'assessore comunale allo sport, Salvatore Panetta, con i quali Giacca ha rapporti molto amichevoli a riprova del suo considerarsi trasversale agli schieramenti politici.

Sulle prossime elezioni comunali però Giacca aggiunge: «La città di Trento deve cambiare e sono convinto che cambierà. Protagonisti del cambiamento si può essere anche dall'esterno, lavorando e condividendo. Io voglio bene e stimo Franco (il sindaco Ianeselli, Ndr.). L'ho sempre stimato». Poi la battuta: «Tanto Giacca è perdente, l'avete già messo sul giornale (cita il sondaggio). Ma io se voglio fare qualcosa spingo fino all'ultimo e sono convinto che ci arrivo».

«Ora stanno insistendo - ammette - ho un cognome per cui mi tirano per la Giacca, non solo dalla parte destra, anche dalla sinistra. Io sicuramente non mi voglio fare pregare. Ho detto le mie cose e non voglio cambiare i miei obiettivi. Io sono un artigiano, un uomo di tutti, non sono di centrodestra o centrosinistra, ma una persona della mia comunità. Mi piace sentirmi l'uomo di tutti. Ho una collaborazione enorme con le Acli, ho un bellissimo rapporto con la Lilt e la Curia, con il vescovo Lauro. Per questo mi sento di tutti. Poi che ci sia già il posto occupato da una parte e non dall'altra cosa ci posso fare. Comunque tutti sanno qual è la mia situazione. Non ho bisogno di andare a fare il sindaco, se mi metto in gioco lo devo fare con la mia idea di cosa serve alla città. Lo sa il centrodestra e lo sa Franco Ianeselli. Dobbiamo aiutarci a condividere, l'unione è importante. Siamo una Provincia autonoma, dimostriamolo. Abbiamo due figure brave. Un Maurizio Fugatti che è stupendo, con grande attaccamento al territorio; e in Comune un sindaco che ha sbagliato tante cose ma può correggerle. E quando abbiamo delle persone brave dobbiamo unirci. Dobbiamo essere costruttivi».

Intanto, il centrodestra che aveva puntato tutte le sue carte su Giacca, rischia di ritrovarsi per terra e di dover cercare in fretta e furia l'alternativa. Come cinque anni fa.

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