Trento / Viabilità

Ravina, a febbraio giù anche l’ultimo pezzo di cavalcavia, poi toccherà al ponte

Prima va risolto il problema del c'è un quadro elettrico vicino all'ultimo pilone. Ecco come prosegue il cantiere da 35 milioni. Da progettare ora il sottopasso nord-sud, la grande rotatoria e l'attraversamento est ovest a raso tramite rotonda

PROTESTA Tir contromano sul ponte a Ravina: passano malgrado i divieti
SVINCOLO Ravina, avviata la gara per affidare la progettazione

TRENTO - È più che altro una curiosità: anche con quello scheletrino lì in mezzo, la viabilità alternativa è stata realizzata e i lavori procedono con quel che c'è da fare, cioè le opere propedeutiche al cantiere vero e proprio per il nuovo svincolo. Ma passando di lì vien da chiedersi quando verrà abbattuto anche l'ultimo pezzetto di quel che fu il sovrappasso della tangenziale, all'altezza di Ravina.

La risposta è presto. Probabilmente prestissimo. Lo conferma il commissario straordinario Gianfranco Cesarini Sforza: «Vicino all'ultimo pilone rimasto, c'è un quadro elettrico. Non era possibile abbattere tutto finché non fosse stato realizzato un nuovo collegamento, altrimenti avremmo avuto dei problemi. Siamo d'accordo con Novareti, nei prossimi giorni verrà realizzato il collegamento con la nuova stazione di sollevamento. Poi si potrà procedere con l'abbattimento, io credo già a febbraio».

D'altro canto quello è un cantiere complesso non solo per la mole di lavori - 35 milioni di euro per il sottopasso e la nuova viabilità a servizio del futuro ospedale, a cui si aggiungeranno i 35 milioni per il nuovo ponte di Ravina - ma anche perché prima di procedere era necessario spostare i sottoservizi. Perché da lì passano i tubi che servono mezza città e che sono stati spostati in questi mesi.

Ora l'ultimo tassello, poi si procederà alla demolizione dell'ultimo pilone del sovrappasso che nel corso dei decenni tanti incidenti (alcuni mortali) è costato alla città. In attesa di questo passaggio - dal valore più scenografico e simbolico che sostanziale, a dire il vero - il resto del progetto procede. Abbiamo dato notizia a fine anno del bando per la progettazione esecutiva.

La cornice generale è infatti nota - sottopasso nord -sud, grande rotatoria e attraversamento est ovest a raso, tramite rotonda - ma adesso va progettata.

Il bando per la progettazione vale 1,3 milioni di euro. I progettisti saranno chiamati a indicare un progetto che comprenda la nuova rotatoria, le corsie d'immissione e il sottopasso, la rettifica degli argini del torrente Fersina, la pista ciclabile in sinistra orografica dell'Adige, dalla spalla del punte sull'Adige in direzione sud e la profilatura dell'argine sinistro dell'Adige.Nel frattempo nei giorni scorsi lo studio preliminare è stato depositato all'Appa, per la Valutazione di impatto ambientale.

Secondo lo studio le emissioni in atmosfera con le nuove opere dovrebbero migliorare, perché il traffico sarà più scorrevole. In particolare attualmente sono ritenuti punti critici che rallentano (e aumentano le emissioni) l'imbocco del cavalcavia, ma anche la vicinanza del cavalcavia alle uscite sia a nord che a sud, e l'inadeguatezza delle caratteristiche dell'attuale rotatoria.

Secondo lo studio «il nuovo svincolo migliora in maniera significativa quasi tutte le criticità funzionali e tutte le problematiche inerenti alle potenziali cause passive di incidentalità grave».

Inoltre il futuro sottopasso avrà «un'emissione da traffico più circoscritta, proveniente dalle bocche del sottopasso, piuttosto che un'emissione diffusa come per il restante tratto stradale», ma essendo il sottopasso corto, questa emissione «non sarà comunque significativa».

Quanto al rumore, pur migliori di oggi, ma si ipotizzano emissioni sopra la soglia, e quindi si ipotizzano barriere antirumore.

Rispetto all'acqua, secondo lo studio sottoposto alla Via ci saranno impatti positivi perché la «riprofilatura planimetrica e altimetrica dell'immissione del Fersina nell'Adige permetteranno di risolvere le criticità idrauliche esistenti quali il rigurgito del torrente». Positivo sarà anche la riprofilatura dell'argine dell'Adige perché, secondo lo studio, «permetterà la messa in sicurezza dal punto di vista idraulico dell'area di intervento con abbassamento del tirate idraulico».

Dal punto di vista del suolo, l'unico impatto negativo, quantificato come minimo e quindi trascurabile, è perché l'opera determinerà un aumento pur lieve dell'impermeabilizzazione del suolo, rispetto ad ora, per la realizzazione della viabilità da e per via Pezcoller. Aumenterà infine - ma ancora, per quantità trascurabili - sia la necessità di energia per l'illuminazione, sia il conseguente inquinamento luminoso.

comments powered by Disqus