Gassificatore: a Mori mercoledì consiglio comunale aperto
Non importa se l'iter per la costruzione del gassificatore alle Casotte rallenta e scivola nella competenza della prossima amministrazione comunale: parte dell'opposizione - Lega Nord, Nicola Mazzucchi e Sandro Turella - vuole costringere l'aula consiliare a sbilanciarsi sull'eventualità di un referendum. E poco importa se, in base alle norme vigenti, la consultazione non potrà avere luogo prima delle elezioni: intanto, sostengono i firmatari della mozione, vogliamo sapere chi è disposto a mettersi in gioco e chi no.
Di questo aspetto, ulteriore tassello di un argomento, quello dell'impianto di smaltimento rifiuti, sempre più «sfruttato» nell'avvio di campagna elettorale, si discuterà mercoledì alle 19.30 in un consiglio ad hoc all'auditorium. Una precauzione, quella della location più spaziosa, per evitare che alcuni uditori siano costretti a rimanere fuori, come è avvenuto in occasione della serata informativa proposta dalle ditte promotrici, Sofc Syngas e Solid Power.
«Siamo inamovibili - spiega il capogruppo della Lega, Fiorenzo Marzari -. Vogliamo che tutti prendano posizione sull'argomento, anche se poi si andrà a votare tra un anno». A proposito di referendum, in un altra seduta di Consiglio che si terrà lunedì, il Comune lavorerà al nuovo statuto, con nuove regole sul quorum che potrebbe essere abbassato o addirittura eliminato.
In base a quanto stabilito nella conferenza dei servizi di martedì, Provincia, Comunità di valle e Comuni hanno chiesto alle ditte proponenti di fornire ulteriore documentazione e studi più approfonditi sulle tecnologie che verrebbero utilizzate per trasformare i rifiuti in gas e in plasmarock, un materiale roccioso riutilizzabile. Questa mossa, inevitabilmente, allunga i tempi per l'inizio del cantiere alle Casotte. «La procedura in questione, la Vas, si limita a stabilire se si può o non si può lavorare i rifiuti nell'area indicata. Non si entra nel merito del progetto: a quello ci pensa la Via», precisa il sindaco Roberto Caliari che, in linea di principio, non è contrario a un eventuale referendum sull'argomento.
Giovedì sera, intanto, a Molina il neocostituito Comitato anti inceneritore ha organizzato una serata per discutere il progetto, mentre i 5 Stelle accusano chi governa di ingannare i cittadini. «La Provincia ci racconti le vere ragioni del perché, il giorno dopo la presentazione del progetto a Mori, l'assessore Olivi ha incontrato il presidente di Confindustria Mazzalai, che guarda caso è uno dei proprietari di Sws Engineering. È evidente che in gioco ci sono interessi poco chiari», ha scritto in una nota il deputato Riccardo Fraccaro.
Per rispondere a chi, in questi giorni, ha messo in dubbio la buona volontà della giunta comunale di informare i cittadini, Caliari promette altri incontri, questa volta con contraddittorio tra favorevoli e contrari.