Parchi chiusi a Mori per colpa dei vandali
Pugno duro contro i teppisti. Dopo l’ennesimo fine settimana contraddistinto dai vandalismi - gli ultimi casi della lunga lista sono una panchina sradicata nel giardino ex-macello, quello di fronte alle scuole elementari, e nuove scritte sullo scivolo - il Comune di Mori ha deciso di correre ai ripari. Il sindaco Stefano Barozzi ha annunciato un’ordinanza che vieta la permanenza nei parchi nelle ore notturne.
«Così non si può andare avanti, sono stufo. Non si tratta di eventi episodici, ma di attacchi costanti al bene pubblico», dice Barozzi, arrabbiato e allo stesso tempo amareggiato per questo stillicidio. Mori, infatti, non è nuova ai vandalismi: gli operai del cantiere comunale nell’ultimo anno sono intervenuti sempre più spesso per aggiustare e ripulire le conseguenze del teppismo giovanile. Un crescendo che ha portato il sindaco all’esasperazione. «Giusto pochi giorni fa siamo stati costretti a coprire un disegno volgarissimo sulla cabina elettrica del velodromo, per non parlare di come è conciata la casetta del parco di Tierno. Il fatto è che i giochi sono nuovi di zecca e, se le cose non cambiano, sono sicuro che anche quelli, come altalene e dondoli dell’ex macello, saranno ricoperti di graffiti», continua il primo cittadino.
Già con la precedente amministrazione era stato dato il via libera all’installazione delle telecamere, ma la videosorveglianza non basta a scoraggiare i vandali. Il piano per la sicurezza, in ogni caso, è in fase di elaborazione negli uffici comunali, che dovranno anche predisporre un regolamento ad hoc per la privacy. «Con la fine della scuola, i casi sono ancora più frequenti. Prima la conta dei danni la facevamo il lunedì, dopo il week-end, adesso ci capita ogni giorno di dover intervenire», sottolinea Barozzi, sicuro di avere a che fare con una sorta di gang di adolescenti annoiati.
Che ci sia un problema a livello giovanile lo conferma anche il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Mori, Paolo Chincarini. Lo stesso sindaco ha notato una recrudescenza degli episodi vandalici nei fine settimana e durante le vacanze estive, prova evidente che gli atteggiamenti maleducati dei baby-vandali vengono in qualche modo contenuti dalla scuola. «Abbiamo notato che ci sono dei ragazzi difficilmente controllabili. Finché sono in classe, in un ambiente delimitato e con gli insegnanti, riusciamo a tenerli a bada, ma fuori la situazione peggiora», spiega il preside.
Fino a oggi alle medie di via Giovanni XXIII gli episodi di violenza contro le cose si sono limitati a qualche porta danneggiata da calci e pugni: in quei casi il fatto è stato segnalato al Comune che ha provveduto a inviare la nota per la riparazione dei danni alla famiglia del colpevole. «Non è un problema generalizzato, ma ci sono cinque, sei scolari, tra i 12 e i 14 anni, che hanno scatti d’ira, rispondono agli insegnanti e, una volta suonata la campanella, si aggregano», prosegue Chincarini. Il tutto è stato segnalato alle forze dell’ordine, con le quali c’è una fattiva collaborazione. Alle spalle dei membri di questa baby-gang spesso, spiegano dalla scuola, ci sono realtà familiari fragili.
I vandalismi hanno un costo per tutta la comunità. Un esempio: riparare i lampioni di Villa Annamaria, manomessi nei mesi scorsi, costerebbe circa seimila euro. Visto che è impossibile recintare tutti gli spazi verdi della borgata, si è pensato di agevolare il lavoro delle forze dell’ordine fornendo uno strumento che permetta a vigili, carabinieri o poliziotti di allontanare i giovani che bivaccano nei giardini. L’ordinanza prevedrebbe il divieto di permanere nei parchi tra le 24 e le 7.
Sull’argomento si sono pronunciati anche i consiglieri di opposizione. Cristiano Moiola del Patt non condivide la scelta del sindaco. «Gli atti di vandalismo avvengono spesso anche fuori dai parchi; ricordo le recenti secchiate di olio lanciate all’entrata del municipio o i cassonetti dell’immondizia bruciati. Le telecamere sono l’unica soluzione immediata, alla quale hanno fatto ricorso anche altre amministrazioni comunali». Fiorenzo Marzari (Lega Nord), pur riconoscendo l’esistenza del problema, non crede sia giusto che tutti patiscano una punizione per la colpa di pochi. «Si deve trovare un altro modo per arginare il problema. Chiudere i parchi non è una soluzione efficace, piuttosto potenziamo la sorveglianza».