Brentonico, il piromane è tornato Auto bruciata, l'ottava in un anno
Ci risiamo. Un’altra auto in fiamme, sull’altopiano di Brentonico. E un’altra macchina presa di mira nella stessa zona, in via Doss del Robiom. Solo che questa volta poteva andare decisamente male: la macchina bruciata da una mano ancora senza nome è una Fiat Punto a Gpl. Se non è scoppiata è solo perché l’allarme è partito subito e i vigili del fuoco volontari di Brentonico sono arrivati velocemente. Non si fossero verificate queste due variabili, la conta dei danni - già così ingenti - poteva essere davvero drammatica. Ed ora i carabinieri, che si occupano delle indagini, stanno organizzandosi per garantire una vigilanza più pressante. Perché è chiaro ormai che lassù c’è un piromane con la passione per le auto altrui.
Restando ai fatti. L’allarme, in via Doss del Robiom, è scattato lunedì verso le 21.30. La macchina di Renzo Passerini, ospite in questi giorni del fratello per una breve vacanza a due passi da Festa di Brentonico, stava bruciando. Ad accorgersene, sentito il botto, proprio la famiglia Passerini. Che ha dato l’allarme immediatamente. Alla casetta isolata sono subito accorsi i pompieri volontari: sette in tutto, a cui si sono aggiunti quelli in supporto in caserma. Quando sono arrivati, le fiamme avevano già avvolto la parte anteriore dell’auto, quella dove è alloggiato il motore. L’impianto di gpl invece è nella parte posteriore: i volontari sono riusciti a spegnere il rogo prima che le fiamme investissero la bombola del carburante.
Una volta rientrato l’allarme, si è cominciato a capire cosa fosse accaduto. Inneschi chiari non ne sono stati trovati. Quindi la «pistola fumante», la prova inequivocabile, non c’è. Ma nessuno sull’altopiano ha dubbi: si attende ancora la relazione dei vigili del fuoco, ma neppure i carabinieri hanno subbi ormai sul carattere doloso dell’incendio. Per molti motivi. Perché la macchina non era in moto. Regolarmente utilizzata, era parcheggiata lì da qualche tempo. E se l’autocombusione è difficile in generale, è pressoché impossibile in questa stagione in un’auto parcheggiata da più di cinque minuti.
L’indagine, insomma, è scattata immediatamente. dai primi riscontri con il proprietario del mezzo, le forze dell’ordine escludono che sia un gesto direttamente rivolto a lui: non aveva ricevuto minacce né sembra avere conti in sospeso con qualcuno. L’ipotesi investigativa è, quindi, che si tratti di un atto vandalico. D’altronde a sostegno di quest’ipotesi ci sono purtroppo i precedenti: sull’altopiano di Brentonico nell’ultimo anno sono state bruciate ormai otto auto. Difficile non credere alla pista del piromane.