«Una funivia per collegare Altipiani Cimbri e Valsugana»
Rilanciata l'idea di un collegamento via fune, dibattito aperto
Il collegamento via fune con il fondo valle occupa ormai da tempo il dibattito sugli Altipiani Cimbri. Soprattutto perché queste terre, dal punto di vista sociale ed economico, stanno in larga parte arretrando. Alcune zone del territorio, soprattutto l'Oltresommo, vivono una forte e crescente sofferenza. Il Consiglio comunale di Lavarone ha appena approvato all'unanimità una mozione che sollecita la Provincia a prendere urgentemente delle soluzioni in fatto di mobilità alternativa.
Il collegamento funiviario con l'Alta Valsugana sembra allo stato il più fattibile: metterebbe infatti in comunicazione, in maniera soft e veloce, aree come gli altipiani, che contano 4.500 residenti, ed i paesi di Levico, Caldonazzo, Calceranica e tutta la Valsugana, dove la densità abitativa è consistente ed in crescita.
Nella mozione si evidenzia che l'intervento infrastrutturale avrebbe anche uno scopo turistico di interazione territoriale: i due bacini fanno registrare oltre due milioni di presenze annue. «Nell'ottica di un idea di mobilità tra territori che non sia una mera suggestione, bensì la conseguenza di una visione dello sviluppo come ricerca della sostenibilità», sottolinea il giovane assessore al turismo di Lavarone Giuliano Bertoldi.
«Non di meno, è sempre più conclamato l'allarme per lo stato dell'ambiente e della natura, per questo occorre guardare al futuro con lenti nuove, limitando al massimo l'utilizzo di vecchie soluzioni».
Nella mozione si scrive ancora: «Gli Altipiani Cimbri, negli ultimi trenta anni, si sono trovati ad affrontare un preoccupante e costante fenomeno di spopolamento. L'idea di realizzare un collegamento intermodale tra la Valsugana e gli Altipiani Cimbri risponde ad esigenze emerse in contesti diversi ma con un denominatore comune. Infatti, da un lato, la Valle ambisce ad un arroccamento verso la montagna, che storicamente in parte le appartiene, dall'altro, i piccoli nuclei abitati dell'Altipiano vedono l'opportunità di un rapido collegamento con il più prossimo contesto urbano strutturato, servito anche dalla ferrovia».
Un sistema di mobilità che metterebbe in relazione diverse Comunità.
Inoltre la valenza turistico-sportiva potrà essere un tassello per rendere più economica la gestione del sistema. Un progetto che piace, che trova forte motivazioni anche nella storia e nella cultura dei territori: la Grande Guerra, le fortificazioni, i camminamenti in primis. Inoltre, come dimenticare la ciclo-pedonale Folgaria, Lavarone, Vezzena, Luserna, Asiago, un'opera tra le più significative di tutto il Trentino in campo turistico.
«Questo sistema potrebbe essere un esempio per la mobilità del domani, per il Trentino e non solo. Purché siano necessarie tre condizioni fondamentali: convenienza, velocità e concorrenza. Tre aspetti che dovranno essere necessariamente considerati quali condizioni indispensabili per la funzionalità e la redditività dell'opera» conclude il documento inviato al presidente della Provincia Ugo Rossi.