Schianto in auto a Besagno Donna in condizioni gravissime
La Fiat 500 è stata trovata là, schiantata contro la roccia, sul tornante poco a valle di Besagno. Il cofano, nella parte a destra, distrutto. Dentro, due anziani: Giovanna Nervo, 83 anni e Vincenzo Barbetta, 93, entrambi di Cazzano, cognati. Questa la scena che si è presentata, ieri mattina, ai primi soccorritori. Questo l'incidente che è costato la vita a Giovanna Nervo, che nonostante gli sforzi dei medici, al Santa Chiara, non ce l'ha fatta. Ferito ma non in pericolo di vita lui. Ed ora sarà la polizia stradale ad avere l'onere di ricostruire l'accaduto e di capire se lo schianto sia dovuto ad una manovra sbagliata, ad una distrazione o ad altre cause.
L'allarme è scattato poco dopo le 9.10. A rendersi conto dell'accaduto è stata un'auto che proveniva in direzione opposta, e ha notato tutta la manovra. È successo al chilometro 1 e 8 della provinciale da Mori a Brentonico, in località Corno. Per intendersi, scendendo a valle, il secondo tornante dopo la retta in corrispondenza del cimitero.
L'auto stava viaggiando da Cazzano - dove entrambi vivono - verso Mori. In quel punto la strada presenta un tornante verso sinistra. Una curva secca, che certo non è stata presa velocemente da due anziani che, per di più, conoscevano il tracciato.
Che sia stata una distrazione, un guasto meccanico o un malore, certo è che l'uomo alla guida ha perso il controllo del mezzo, finendo con lo sbandare verso destra. L'auto si è quindi schiantata contro le rocce, che in quel punto delimitano la carreggiata, sbattendo con la parte anteriore destra, e poi si è girata, rimanendo con il muso rivolto verso monte.
All'arrivo dei soccorsi la situazione sembrava drammatica. La donna era incosciente, e sembrava non respirare. Da qui l'intervento in massa. L'elisoccorso ha tentato la manovra di hovering: senza atterrare è rimasto a quota fissa e molto bassa, per permettere all'equipe medica di saltar giù e raggiungere i feriti nel tempo minore possibile. D'altronde di tempo non ce n'era proprio: la donna era già in arresto cardiaco. Il cuore si era fermato, il cervello non riceveva ossigeno. Immediatamente è stata portata fuori dalla macchina, adagiata per terra ed è iniziata la manovra di rianimazione, durata tanti, lunghissimi minuti. Ma alla fine i sanitari ce l'avevano fatta: il cuore era ripartito. La donna è stata intubata e accompagnata sull'ambulanza, che l'ha portata fino in caserma dei carabinieri, dove nel frattempo era atterrato in piazzola l'elisoccorso. Da lì è stata portata d'urgenza al Santa Chiara, nella speranza di salvarla. Ma la situazione era davvero gravissima.
Meno grave ma comunque ferito il cognato, che era in stato di shock e aveva segni di un politrauma. Anche per lui si è reso necessario il trasporto al Santa Chiara, per sottoporlo a tutti gli accertamenti necessari.