Anarchici contro il vallotomo «Sono meglio di certi politici» il video
Dal Comune di Mori si fa sapere che, dopo la scossa di terremoto di ieri mattina, non vi sarebbe alcun allarme «per la popolazione di Mori, mentre il cantiere per la messa in sicurezza di via Teatro prosegue».
«Il servizio geologico - si legge in un comunicato - spiega che il terremoto è avvenuto alle 9.14, con epicentro la zona meridionale della Vallarsa, in zona Monte Pasubio, nei pressi del lago di Speccheri. La magnitudo è di 3,6 scala Richter e l’ipocentro era a 11 km di profondità. L’evento rientra nella normale attività sismica che si registra nella parte meridionale del Trentino.
Per quanto concerne specificamente il diedro, «il monitoraggio dei fili estensimetrici attivi sul prisma ha registrato, in corrispondenza dell’evento, un breve andamento altalenante della durata di alcuni secondi, con 3 picchi che mostrano un movimento massimo prossimo a 1,4 millimetri.
In ogni caso, successivamente alla perturbazione sismica i valori misurati sono risultati ampiamente inferiori alla soglia di allarme prefissata e sono ritornati ai valori precedenti all’evento, non registrando quindi alcuna deformazione permanente».
Intanto prosegue lo scontro tra chi è favore (Comune di Mori e Provincia) del vallotomo e chi dice che si sarebbe potuto evitare (Tribù delle Fratte), limitando i danni ai terrazzamenti di Mori.
Ben vengano gli Schützen che si sono schierati contro Provincia e Comune in materia. «E ben vengano - dice Mattia Fedriga, militante Cinque Stelle - anche gli anarchici», che insieme alla Tribù delle Fratte, difendono i terrazzamenti di Mori, in questi giorni distrutti dalle ruspe, impegnate nella realizzazione del vallotomo: un’opera voluta dalla giunta comunale di Mori e dalla Provincia, un intervento considerato devastante da una fetta della popolazione, che per domenica hanno organizzato una nuova manifestazione di protesta.
Sui social sta facendo circolare un messaggio che, in sintesi, dice: i cattivi non sono gli anarchici ma certi politici.
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«C’è una cosa che personalmente non capisco - dice Mattia Fedriga - Come si fa a giudicare senza conoscere? Si parla di “infiltrati”, “sobillatori” “cattivi” riferito agli anarchici che hanno appoggiato la resistenza a Mori. Vi assicuro che, anche se magari anch’io avevo qualche pregiudizio, ho dovuto ricredermi. Quelli da me conosciuti sono persone con dei valori morali altissimi con i quali ho intrapreso e approfondito argomenti che personalmente non avevo mai fatto con nessuno. Perché si pensa che siano “cattivi”?
No perché se è correlato alla tanta sbandierata illegalità di cui anche in consiglio comunale si è tanto sentito parlare, numeri alla mano, nel corso del 2016, i politici e gli anarchici passati a giudizio se non si equivalgono sono maggiori i primi.
Con la differenza che gli anarchici subiscono condanne quali , resistenza a pubblico ufficiale, manifestazioni non autorizzate (alcuni ad esempio per aver rubato una bandiera leghista). Per i nostri politici il discorso cambia e non faccio differenza di partiti: corruzione, concussione, abuso d’ufficio , associazione a delinquere di stampo mafioso e molto altro. Da qui il mio ragionamento: chi sono i cattivi? Chi può giudicare chi?»
Dichiarazioni, quelle di Fedriga, che non sono - viene fatto sapere - quelle del Movimento Cinque Stelle. In un comunicato si legge: «I portavoce M5S di Mori eletti in consiglio comunale sono Renzo Colpo e Nicola Bertolini. Oltre a loro, a potersi esprimere sulla vicenda a nome del MoVimento 5 Stelle, sono il deputato Riccardo Fraccaro e il consigliere provinciale Filippo Degasperi».
Intanto sui social la Tribù dà spazio allo sfogo di Rosanna Bazzanella, che nelle scorse settimane si era accampata sulle fratte per impedire l’avanzare dei lavori e chiedere soluzioni alternative.
«Care e cari tutti, vi invito a partecipare alla manifestazione di domenica, a Mori ore 14.30. Il tema è il vallotomo che la Provincia sta costruendo distruggendo la bellezza dei terrazzamenti con muri a secco. In gioco però non c’è soltanto la questione paesaggistica e la risoluzione mediata con la popolazione: il tema è l’arroganza della politica che ha raggiunto livelli inaccettabili.
Mori è solo uno dei tristi esempi di imposizione senza se e senza ma, sfociato con la presenza dell’esercito e dei reparti celere per mostrare la forza dei muscoli al posto di quella delle idee».
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E infine: «Sappiamo che proprio in questi giorni è stata affossata la proposta di legge di partecipazione popolare alle decisioni di Palazzo. La stampa ha messo in campo una campagna denigratoria contro chi manifesta il suo dissenso, sempre in modo pacifico.
Per questo la questione non riguarda più solo Mori, ma tutta la società civile, tutti i trentini che amano il loro territorio e la democrazia partecipata. Vi aspettiamo in tanti, con preghiera di divulgare al massimo questo messaggio. Venite ad aiutarci, venite per capire che cosa sta succedendo qui. Grazie!!!»
Il video della distruzione dei terrazzamenti di Mori:
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