Sono alla festa dell'amico presi a botte dal vicino
Doveva essere una semplice festa di compleanno. Tanta gente, parecchio divertimento. È finita invece con quattro ragazzi all'ospedale. Perché? Difficile capirlo davvero. Perché al termine del processo - ieri davanti al giudice Carlo Ancona - l'unica cosa certa è che quattro ragazzi della festa sono stati picchiati dal vicino e da un amico. Due, per intenderci, che con la festa non c'entravano nulla. La loro versione non è dato saperla: solo uno dei due è stato identificato e portato a processo. Ma non è comparso in aula, quindi non ha raccontato la sua versione. Certo quella serata gli costerà cara: ieri è arrivata la condanna a un anno per lesioni, con la sospensione condizionale della pena. Non andrà in galera, ma dovrà mettere mano al portafoglio: in tutto il giudice Ancona ha valutato in quasi 14 mila euro di danni, a cui si aggiungono le spese legali. Non male, per una lite senza spiegazioni.
La vicenda risale al 22 agosto 2015. Una comitiva di amici era in un'abitazione privata, ad una festa di compleanno. I problemi sono iniziati dopo cena, quando uno di loro, per telefonare, ha deciso di uscire, per avere più tranquillità. Una volta fuori, si è appoggiato al muretto che divideva la casa dalla strada. A quel punto un giovane - per la procura Albert Catalin Calistru, 32 anni - è spuntato dalla casa vicina, e ha iniziato a urlare qualcosa. I gesti, più che le parole, hanno fatto immaginare al ragazzo al telefono, che non gradisse la sua presenza sul muretto. Ma i due non hanno avuto granché modo di spiegarsi. Stando al racconto di una delle vittime, a quel punto Calistru sarebbe sceso da casa e lo avrebbe colpito con un pugno in pieno viso. Lui, spaventato, avrebbe chiamato gli amici. Ma l'unione non ha fatto la forza. Anzi, è andata male a tutti.
Il primo ad essere colpito, nell'attesa si è beccato un secondo pugno. Gli altri, arrivati non per difenderlo, ma per capire, hanno semplicemente chiesto. E non hanno ottenuto risposta: «Da dietro, nemmeno l'avevamo visto, ma è arrivato un secondo ragazzo, amico di Calistru, armato di bastone. Risultato: i tre ragazzi accorsi sono stati colpiti. Tutti e tre. Due, per altro, in modo serio. Uno preso alla testa, l'altro alla mano. A quel punto la chiamata ai carabinieri è stata tanto inevitabile quanto immediata. I quattro amici si sono rinchiusi in casa, e hanno aspettato i militari, che quella sera hanno raccolto la denuncia e poi hanno avviato le indagini. Calistru è stato identificato, nei giorni successivi, da tutti e quattro i giovani colpiti. Da qui l'indagine e, ieri, il processo. Anche perché i giovani rimasti vittime di una violenza difficilmente spiegabile, hanno avuto più di un problema: chi si è trovato con una mano rotta, chi con il setto nasale deviato, chi con ecchimosi e contusioni. Ieri, come detto, la condanna. Risarcimento alle parti civili compreso.