Desideri tra le fiamme: «Bruciare il marzo»
Il rito si ripeterà sabato 24 febbraio a Luserna
Piccole storie legate al fuoco, al calore, al viaggio senza tempo di una tradizione che si perpetua da secoli: questo è «Bruciare il marzo- Vorprennen Martzo», un rito che specchia la sua credenza negli spiriti, nell’aldilà e sottolinea, pur in una veste quasi pagana, la fede e la riconoscenza al creato. È una festa che affonda le radici nella tradizione di un secolo fa, e che a Luserna sarà riproposto il prossimo 24 febbraio (dalle 17). Un rito che vede tutta la comunità coinvolta. I bambini del piccolo enclave cimbro raccolgono le fascine di legna passando da casa in casa. Salgono poi verso il punto più alto del villaggio, depongono la legna raccolta. I bambini rappresentano il futuro, la legna il calore, il fuoco i sogni che si raccolgono intorno all’ enorme falò.
E poi ci sono gl uomini, con le loro richieste alla bella stagione che sta per arrivare. Mille bigliettini, mille desideri vengono riposti in un sacco di canapa, che il sindaco del paese butterà tra le fiamme. «Vorprenner Martzo» è il racconto della gente (questa tradizione si associa a molti paesi di montagna), è tradizionalmente la richiesta recondita di avere un buon raccolto, di poter godere con lo spiraglio del sole primaverile di un ottima stagione, è l’arte di scacciare gli spiriti cattivi. Il fuoco si accenderà in località Kroutz (Croce) a Lusérn. Siamo al limite dell’orizzonte. I Vigili del fuoco di Lusérn saranno gli artefici principali della manifestazione, spetterà a loro di accendere il grande falò, da controllare. Il fuoco porta in aria mille scintille, ognuna raccoglie un desiderio e poi scompare tra le nubi. Lo stesso rito si effettuerà a Lavarone il giorno 28, ultimo di febbraio.