Rissa tra ciclista e automobilista A Mori finisce a calci
Che tra ciclisti e automobilisti non corra buon sangue è risaputo. Spesso e volentieri il gesto dell'ombrello piuttosto che il dito medio alzato riempiono lo skyline della viabilità mondiale. Perché condividere la strada è, inutile nasconderlo, assai difficile. Soprattutto quando i pedalatori viaggiano in gruppo e non in fila indiana indisponendo il guidatore di turno costretto a seguire e scegliere il momento migliore per il sorpasso. Solitamente, però, gli screzi tra queste due categorie di persone che scelgono mobilità diverse si limitano a mandarsi reciprocamente a quel paese.
Ieri, invece, evidentemente le parole volate hanno superato i limiti del «vaffa» e si è arrivati allo scontro fisico oltre che verbale. E questo nonostante i duellanti fossero di nazionalità diverse: italiano, anzi moriano, il conducente dell'auto, olandesi i sette cicloturisti (per la cronaca, quattro uomini e tre donne ultra 65enni e dunque non certo ragazzini sprovveduti).
Sulle cause dell'improvvisata tenzone non c'è ancora chiarezza (sono comunque stati allertati i carabinieri che hanno provveduto a raccogliere le ricostruzioni dell'episodio e pure le testimonianze del presenti estranei all'alterco) ma il contatto, anche fisico, c'è stato. Perché il gruppetto di anziani in sella ha inveito contro l'automobilista (che non è stato certo tenero con turisti che scelgono di vivere la Vallagarina in bici anziché con i Suv) e alla richiesta di chiarimenti hanno rifilato un calcio all'uomo (che stava tornando a casa) e pure alla sua Audi. Per carità, nulla di particolarmente grave ma certo non una parentesi edificante per chi ha assistito alla scena.
Dopo la lite per mancata precedenza o comunque rispetto dell'altro utente della strada, i sette cicloturisti (tutti olandesi) hanno ripreso la via del lago di Garda ma, come detto, sono stati intercettati poco dopo da una pattuglia dei carabinieri richiamata dal guidatore. Il plotoncino dei Paesi Bassi, in verità, non si era allontanato poi di molto e alle forze dell'ordine ha spiegato la propria versione dei fatti. Lo stesso, ovviamente, ha fatto il conducente della macchina presa a pedate. Alla fine, comunque, nulla di grave in quanto a danni, né per le persone né per i mezzi. Chiaro che, a questo punto, se qualcuno volesse trascinare il caso in tribunale dovrebbe formalizzare una querela e portare davanti a un giudice una sempre più difficile capacità di condividere le strade.