Ladro in fuga dalla polizia si schianta su auto rubata
C’è voluto l’intuito della pattuglia della Stradale. C’è voluto un inseguimento in auto. C’è voluta pure una corsa per le campagne. Ma la polizia stradale di Riva del Garda ieri pomeriggio ha acciuffato uno straniero irregolarmente sul territorio italiano, che si stava palesemente preparando a commettere un furto da queste parti. Il risultato per lui è piuttosto pesante, dal punto di vista dell’iter giudiziario. Arrestato ieri, dovrà rispondere di ricettazione (perché era alla guida di un’auto rubata qualche giorno fa a Firenze), resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente (perché non sempre i criminali sono anche volpi) possesso di arnesi atti allo scasso. Ma, soprattutto, l’arresto di ieri ha il sapore della prevenzione.
L’intuito della pattuglia si diceva. Sì perché la Stradale, ieri in transito a Loppio, ha visto uscire da una stradina di campagna una Polo nera. Devono aver pensato che di rado i contadini, dalle nostre parti, vanno in campagna con un’auto diversa da un pandino vecchio modello. Soprattutto, devono aver pensato che non sono giorni per i lavori in campagna: dopo il maltempo chi doveva controllare i danni causati dalla pioggia ha già fatto un giro nei campi nei giorni scorsi, qualsiasi intervento può aspettare. Difficilmente ci si mette a farlo in un pomeriggio di pioggia. E quindi i poliziotti in macchina, notata l’auto, hanno pensato di fare un controllino in centrale operativa. È bastato qualche minuto per sapere che quel mezzo risultava rubato pochi giorni prima a Firenze. Perché anche per questo fare denuncia, quando si è vittima di reati, serve sempre: le informazioni finiscono in banca dati e quindi anche in Trentino si può sapere in tempo reale se un mezzo è rubato o meno.
Ovviamente a quel punto la Stradale ha fatto segno all’auto di fermarsi. Altrettanto ovviamente anziché frenare, i due nell’abitacolo hanno pensato di accelerare, diretti verso l’autostrada. Solo che un conto è un film, un altro è la realtà. E correre in macchina inseguiti dalla polizia rischia di essere pericoloso per se stessi, ma soprattutto per tutti gli altri che in quel momento passavano sulla strada.
Per fortuna i due malviventi si sono schiantati sì, ma contro il guard rail dell’ultima curva prima del casello di Rovereto Sud. Uno scontro non grave, per la verità: pur essendo usciti di strada avrebbero pure potuto ripartire. Ma la macchina si è girata in mezzo alla corsia, loro hanno perso tempo. E hanno preferito scendere, abbandonare il mezzo, scapicollarsi giù dalla scarpata, attraversare l’area del casello e mettersi a correre nelle campagne di Marco. È servito a poco, almeno per uno dei due: beccato dalla polizia, è finito in carcere. Anche perché è bastato un controllo attraverso le impronte digitali (lui aveva dato false generalità) per sapere che era un cittadino albanese - C.S. le iniziali, 27 anni - espulso dall’Italia già due volte. E alla seconda scatta l’arresto.
Ma i suoi guai non sono finiti qui: in auto aveva un arsenale di arnesi atti allo scasso, che chiariscono bene le sue intenzioni. Risultato: è indagato per ricettazione (dell’auto), guida senza patente, resistenza a pubblico ufficiale e possesso di arnesi atti allo scasso.