Ala: perché non utilizzare l'ex ospedale per il Covid? "Meglio qui che al campo di Marco"
Un comitato di residenti propone che l'ex ospedale di Ala sia destinato alle gestione dell'emergenza legata al virus covid-19. Il gruppo si è riunito online in questi giorni, lavorando in videoconferenza per scrivere un appello rivolto al presidente della Provincia, all'Azienda sanitaria e all'amministrazione comunale. Si parte dalle previsioni sul contagio per arrivare a individuare negli spazi sistemati per la casa di riposo ma ancora inutilizzati dell'ex ospedale un ricovero per gli ammalati.
«Per il coronavirus l'Azienda sanitaria sta valutando e attivando anche nelle principali località del Trentino diverse ipotesi per ospitare le persone che sono e saranno purtroppo colpite da questo morbo. Tra queste, oltre alle strutture ospedaliere, pure il complesso dell'ex polveriera di Marco. Tali circostanze sono state oggetto di dibattito anche ad Ala e un nutrito gruppo di persone si è costituito in comitato online per promuovere un progetto legato all'esistenza dell'ex ospedale in cui recentemente è stata terminata la ristrutturazione del terzo e quarto piano per ricavare una ventina di posti letto. Manca l'arredo che è in via di allestimento. Se si aggiungesse il secondo piano, utilizzato ora parzialmente in day hospital, e il piano primo, occupato solo in parte da una residenza psichiatrica, si potrebbero raggiungere 50-60 posti letto. Tutto ciò senza toccare il piano terra e l'interrato che continuerebbero a mantenere l'attuale destinazione».
La struttura per il comitato è adatta allo scopo: «Posto che buona parte può essere utilizzata fin da subito per ospitare questi pazienti, il resto potrebbe essere ultimato in breve tempo, attingendo direttamente dai contributi europei. In questo modo si creerebbe una situazione vincente per tutti: i pazienti avrebbero un ambiente più confortevole e dignitoso e l'investimento in denaro non servirebbe solo per l'emergenza ma il volume predisposto, poi, potrebbe essere utilizzato per un servizio che la comunità attende da anni».
La Rsa conterà 20 posti e poi altri 9 di ospitalità temporanea; il gestore sarà l'Asps Campagnola di Avio e il complesso diverrà la Casa della Salute prevista nel Protocollo provinciale 2013. Più volte i cittadini hanno chiesto che funzioni a pieno regime. Ora sul progetto per l'emergenza «sono concordi fra le 30 e le 40 persone», dice il portavoce del comitato Roberto Franchini . «È difficile fare delle previsioni. Ho visto che s'è già iniziato a utilizzare l'ex ospedale di Mezzolombardo, inserendo una ventina di pazienti. La struttura sanitaria di Ala ha la sua stessa storia ma non è stata considerata, mentre il campo della Protezione civile a Marco non è ancora utilizzato. Si parla anche d'usare alberghi. Se dovessi essere ricoverato, potendo scegliere non avrei dubbi fra Ala e il campo profughi di Marco».