Pilcante, l'urlo in memoria di Matteo Tenni: «Non si può morire così» - Video
Al presidio organizzato dal circolo Cabana di Rovereto le denunce sull'uccisione del 44enne, colpito da un proiettile di un carabiniere, ma anche molte parole in ricordo di una persona fragile. Ha preso la parola anche la madre, Annamaria. Sabato pomeriggio i funerali nella chiesa di Pilcante
IL FATTO Ucciso davanti a casa mentre aggrediva i carabinieri
L'AUTOPSIA Il proiettile ha colpito il ginocchio ma ha causato un'emorragia fatale
PILCANTE. «Non si può morire così». Questo il sunto di quanto detto rabbiosamente ieri, nel tardo pomeriggio, ad Ala. In piazza Papa S. Giovanni.
A parlare della morte di Matteo Tenni, l'uomo dissanguato da un proiettile alla gamba sparato da un carabiniere per difendersi da un'aggressione con un'accetta, c'erano più di un centinaio di persone: decine i cittadini fermatisi ad ascoltare la manifestazione, autorizzata, organizzata dal Circolo Cabana di Rovereto.Il fine del presidio era da un lato denunciare l'ingiustizia della morte di Tenni.
Dall'altro, ricordarne la vita. In questi giorni lo ha fatto, pur nella disperazione, la madre Annamaria Cavagna, a cui in molti hanno rivolto solidarietà, come altrettanti hanno difeso l'operato dei carabinieri. Lei, che ha assistito alla scena senza poter far niente, ha incontrato le persone del circolo, per le quali «questa morte non è un tragico incidente».
«Ciò che e successo è gravissimo. Un carabiniere spara e alla madre è impedito di assistere il figlio morente», hanno affermato i manifestanti, prima di dedicarsi al ricordo della figura di Matteo Tenni: «Era una persona curiosa. Disegnava e scriveva. Era metodico, preciso, sensibile, amava la musica. Aveva pochi rapporti ma di qualità. Perché non nascondeva le sue turbe».
I funerali di Matteo Tenni si terranno dopodomani, sabato, nel pomeriggio (l'orario preciso non è ancora noto), nella chiesa di San Martino a Pilcante.