Aurelio Caputo del ristorante Sant’Ilario si sfoga: «Bollette raddoppiate, non si può andare avanti»
II titolare del noto locale è amareggiato: “Mi chiedono 4.500 euro per venti giorni di lavoro a novembre. Dopo la chiusure per oltre un mese per l’incendio, ora quest’altra mazzata”
L'ALLARME Costi dell'energia, agricoltura in ginocchio
I PREZZI Colazione sempre più costosa: il caffè al bar verso 1,50 euro
ROVERETO. «Così non possiamo andare avanti. Ci salva solo il fatto di essere un'impresa familiare, dove siamo tutti pronti a darci una mano e a sopportare per il bene dell'azienda. Ma i dipendenti invece li devi pagare sempre. Così ci tagliano le gambe». È sconsolato Aurelio Caputo, titolare del ristorante Sant'Ilario, all'ingresso nord della città. Per la sua azienda il 2021 si è concluso con la serrata successiva all'incendio del tetto dell'albergo del 20 novembre scorso.
«Siamo stati chiusi per 35 giorni, abbiamo riaperto alla vigilia di Natale. È stato un colpo molto duro, perché dicembre alla fine è l'unico mese d'inverno in cui lavori davvero bene. Ma questo è peggio» dice indicando le bollette dell'energia impilate sul bancone del bar.«Ecco, leggete: la bolletta di novembre e dicembre del 2020 era di 3.192 euro. Questa, di novembre e dicembre del 2021, 4.577,90 euro. Nonostante sia stato chiuso 35 giorni, dal 20 novembre al 24 dicembre». La chiamano "stangata dell'energia", e l'effetto è proprio quello di una mazzata sui piccoli imprenditori.
«Ho subito chiamato Dolomiti Energia per avere spiegazioni, mi è stato risposto che il costo è giusto, è l'effetto degli aumenti. Mi hanno risposto che al massimo si può dilazionare il pagamento. Ma io avevo già dovuto dilazionare il pagamento della bolletta di settembre e ottobre, proprio perché a novembre ero chiuso per gli effetti dell'incendio». Caputo, che in anni di duro lavoro ha risollevato le sorti del S.Ilario, oggi un punto di riferimento per la cucina di pesce in città, è fuori di sé.
«Ma come pensano che un imprenditore possa andare avanti?» sbotta. «Invito i colleghi ristoratori a farsi sentire. Dobbiamo portare la nostra voce alle orecchie di chi può intervenire. Rischia di saltare tutto».Nelle parole di Caputo si registra lo smarrimento e la rabbia di tanta parte del mondo economico italiano, accomunato dal caro bollette.
Il tema tiene banco a livello nazionale, con le associazioni dei consumatori che con Legambiente ieri hanno lanciato un appello al governo affinché «affronti la crisi energetica come la pandemia: dichiarare lo stato di emergenza, nominare una commissione di esperti e "vaccinare" i prezzi con nuovi meccanismi di calcolo che dimezzino la spinta rialzista».
Questa la ricetta contenuta in un "manifesto" presentato al governo in cui avanzano proposte contro il caro bollette che, sostengono, potrebbe avere un impatto fino a 70 miliardi di euro su famiglie e imprese.
Nel manifesto si chiede , tra l'altro, la riforma del meccanismo di prezzo basato sui costi di produzione; la riduzione generale e definitiva della componente parafiscale; la revisione dei meccanismi di sostegno per i casi difficoltà economica; l'introduzione di un meccanismo di prelievo sugli extra-profitti; l'avvio urgente di un piano nazionale di efficienza energetica che coinvolga le imprese, le abitazione, gli edifici e la mobilità pubblica e l'avvio di un piano di efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato massimizzando e rivedendo il sistema di incentivi del settore e valorizzando il superbonus fino al 2030.