Danni di lupi e cinghiali in aumento, sempre più soldi per i lavori nelle malghe
Anche il Comune di Avio e la Provincia costretti a stanziare di più per far fronte ai problemi creati dagli animali selvatici nelle aziende in alta quota
AVIO. Dopo le polemiche politiche, i dubbi del Patt e le risposte a mezzo stampa sull'assistenza agli allevatori in crisi, l'amministrazione del Comune di Avio affida ai social un aggiornamento sugli interventi per la riqualificazione di malghe e pascoli del territorio. La malga Dossoli è stata il primo oggetto delle recenti implementazioni e manutenzioni. Come si legge, un problema zootecnico locale deriva dagli animali selvatici, per i quali sono state adottate alcune soluzioni pubbliche.
«Con una parte di contributo della Provincia e l'intervento dell'amministrazione comunale è stata ultimata la recinzione a protezione del bestiame da parte dei lupi» scrivono dal municipio.
«Un ringraziamento alla Stazione Forestale di Ala, ai Custodi Forestali e ai tecnici provinciali per il supporto tecnico e alla famiglia che gestisce la malga per aver creduto nel progetto».
In diversi altri pascoli un'incognita sono i cinghiali: a Malga Artilone è stata «rifatta la staccionata di protezione alla pozza di abbeveraggio» del bestiame e «sistemati, dove è stato possibile, i danni da cinghiale con fresatura delle zolle e semina per ripristinare il pascolo. È previsto anche il rifacimento della pozza di abbeveraggio "a mezza costa" in sostituzione di quella esistente danneggiata ormai da anni» dalle marmotte.
Poco lontano, «sull'altro versante, vediamo i lavori di ripristino effettuati ai Pascoli di Malga Trattesoli, anche questi da danni del cinghiale» spiega il Comune. I prati a valle della struttura hanno appena ricevuto la «fresatura e semina con mezzo meccanico ove possibile» in modo che tornino produttivi.
Infine lo stesso intento ha mosso la «sistemazione dei Pascoli di malga Lavacchio, compromessi in parte dai danni dei cinghiali». Per contenere la crescita della popolazione suide la scorsa estate la giunta aveva assegnato un contributo (1.800 euro) alla Riserva di caccia di Avio per costruire sul Monte Baldo sei postazioni di controllo e monitoraggio, con l'intenzione di «preparare il territorio a un'eventuale, ulteriore e più consistente entrata dei cinghiali, allestendo degli appostamenti in punti strategici al fine di intervenire in tempi brevi qualora la specie dovesse attestarsi stabilmente».
Già nel 2020 furono fatti alcuni abbattimenti nelle località malga Dossoli e Prà Alpesina mentre sul Baldo gli avvistamenti risalgono a prima.