Parco Bastie di Ala, dopo i vandalismi sulle statue, il restauro non c'è
La denuncia di Paolo Farinati: sono le opere del concorso che per anni ha portato qui gli artisti, l’Amministrazione comunale dimostri che ci tiene
ALA. Il Parco Bastie di Ala è stato nel mirino dei vandali, che hanno danneggiato gravemente le sculture. Ma poi nulla si è mosso, e le statue sono ancora danneggiate e monche.
Lo denuncia Paolo Farinati con questa riflessiuone:
«Una mattina mi sono dovuto recare alle scuole medie di Ala e giungendovi a piedi da via Bastie, mi sono imbattuto in una visione per me molto piacevole e assai sorprendente. Sulla destra delle medesima strada vidi un ampio parco, ben tenuto e pulito, in cui si potevano ammirare varie strutture scolpite nella pietra. Pietra di varia natura e di diversi colori. Chiesi informazioni ad una signora lì presente in quel momento, che mi disse trattarsi del Parco Bastie.
“E tutte queste opere in pietra?” - le chiesi. Lei gentilmente mi rispose che erano lì da più anni e dovevano essere delle donazioni fatte alla Città di Ala da vari artisti, che qui le hanno create durante un concorso. Andai più a fondo della questione, arrivando a capire che questa originalissima esposizione deriva dal Simposio di Scultura, tenutosi proprio ad Ala negli anni 2014, 2017 e 2019 a cura dei professori Remo Forchini e Mario Cossali.
Nel corso dei tre anni del concorso Ala ha ospitato noti scultori provenienti dal Trentino – Alto Adige Sudtirol, ma pure da tutta Italia e da vari Stati europei e non solo. Ritengo giusto e opportuno citarli tutti, rispettando l’ordine cronologico del concorso stesso:
nell’edizione del 2014 hanno qui creato le loro opere Markus Gasser, Giuliano Orsingher, Claudio Passamani, Mirko Pavoni, Massimo Reniero e Paolo Vivian;
nel 2017 Gabriele Gottoli, Jitka Kusovà Valevskà, Francesco Penci, Simon Rauter e Federico Seppi;
nel 2019 Matteo Cavaioni, Eleonora Confalonieri, Rebecca Giani, Davide Vanzo e Matteo Zeni.
Siamo di fronte ad un vero originalissimo, in quanto unico, museo all’aperto. Autentiche opere d’arte fuori dai musei tradizionalmente intesi. Un nuovo stimolo culturale di cui va dato ampio merito ai due “innovatori” Remo Forchini e Mario Cossali.
Camminando nel Parco Bastie si respira arte in totale libertà, quella libertà del resto di cui si sono sempre nutrite e continuano felicemente a nutrirsi la scultura, la pittura, la poesia, la musica e tutte le altre forme artistiche.
Osservo una ad una le opere qui esposte. Con mia grande sorpresa noto che alcune sono state pesantemente danneggiate. Peccato. Quella virtuosa necessaria libertà artistica è stata vigliaccamente ferita. Che tristezza! Ben sappiamo, purtroppo, che ad ogni latitudine e longitudine della Terra “la mamma del cretino è sempre incinta”. Non me ne vogliano le mamme, ma uso questa espressione per evidenziare quanti danni possono creare l’ignoranza, l’ipocrisia e la mancanza del seppur minimo rispetto.
Mi viene spontaneo chiedere all’Amministrazione comunale di Ala, città peraltro sempre attenta all’arte, alla cultura e alla sua storia, di voler intervenire per sanare i danni e porre d’ora in avanti maggior sorveglianza al suo Parco Bastie. Un luogo che ho potuto vedere con i miei occhi è frequentato da molte persone di ogni età, giovani e anziani. Questo patrimonio unico va certamente tutelato.
L’arte, e quindi pure la scultura, è bellezza. E ben sappiamo che la bellezza può salvare il mondo e l’umanità da tanti malanni, da tante tragedie e da tante distruzioni. La scultura è da millenni libera espressione di un artista che da una pietra o da un blocco di marmo può far nascere simboli, messaggi, emozioni a non finire.
Non dimentichiamolo mai. La scultura per i giovani può essere un’opportunità di conoscenza e di maturità. Partendo da ciò che la natura ci dona sin dalla preistoria.
Questa breve riflessione per sollecitare chi amministra la Città di Ala a non tradire la propria storia, fatta anche di grande attenzione a ciò che l’abilità dell’essere umano ci ha donato, ci dona e continuerà a donarci. Saremo custodi attenti».